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TRATTATIVA AD OLTRANZA ALLA RAVANI

Sono in riunione dalle 15.00 di questo pomeriggio nella sede dello stabilimento della Pietro Ravani Srl di Costa Volpino gli attori che stanno lavorando alla trattativa per la vendita della fabbrica al gruppo Delisi di Pisogne, con le organizzazioni sindacali di categoria che sostengono i 57 lavoratori. Il fatto che la trattativa non si sia interrotta e che ancora stia continuando la discussione sul futuro dell'Azienda, fa pensare che gli spiragli intravisti giovedì 31 ottobre in tarda serata e prospettati ai lavoratori sabato 2 novembre nell'assemblea tenuta all'interno della fabbrica dalle Organizzazioni sindacali, siano qualcosa di più di una semplice speranza. Chi non è interessato a chiudere una vicenda, infatti, non investe tempo, professionalità, energie e quindi denaro così a lungo. Il gruppo Delisi aveva dichiarato lunedì 28 ottobre che la scadenza dei tempi era molto vicina, addirittura per la giornata di mercoledì 30 ottobre. Ma la trattativa è continuata, senza la Fiom in un primo tempo, che poi è stata chiamata al tavolo comune nella serata di giovedì 31 ottobre. Infatti la Fiom-Cgil di Vallecamonica-Sebino in un comunicato diffuso alla stampa dichiarava di voler chiamare in causa anche le istituzioni per riaprire un tavolo di confronto per salvaguardare tutti i posti di lavoro. Nella giornata di giovedì 31 ottobre i lavoratori erano rimasti fuori dai cancelli a presidiare la fabbrica e a sensibilizzare l'opinione pubblica. Dalle 15.00 di questo lunedì 4 novembre continua la trattativa tra le parti: le Organizzazioni Sindacali Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm.Uil da una parte in rappresentanza dei 57 dipendenti; dall'altra il legale ed il consulente della Pietro Ravani S.r.l. ed il legale ed il consulente del gruppo Delisi. Durante una pausa della lunga trattativa si è appreso a mezza voce che difficilmente ci sarà una conclusione definitiva in serata. In ogni caso, la trattativa sembrerebbe aver imboccato una strada percorribile e dunque quelli che sembravano spiragli cominciano a diventare qualcosa di più.
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