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CIAO ARMANDO, CI MANCHERAI!

La telecamera sempre in mano, il sorriso sempre sul volto, la battuta sempre pronta. Questo e tanto altro ancora era Armando Piccinelli: un volto conosciuto, un nome affermato, un padre del giornalismo camuno, un padre e un nonno per tutti coloro che hanno avuto l'onore di lavorare con lui. Prima con Teleboario televisione che aveva fondato nel lontano 1978 e poi a Piuvallitv, la nostra emittente che ha contribuito a fare nascere, Armando Piccinelli per più di 30 anni è stato in prima linea nel raccontare le notizie della Valle Camonica perché alla sua passione più grande ha dedicato tutta la sua vita: il giornalismo con quello che questo mestiere, che per lui era linfa vitale, comportava. Non c'era festa, malanno o ragione che lo trattenesse dall'alzarsi ogni mattina con la voglia di incontrare la gente della sua valle e di documentare ogni evento con l'obiettivo della propria telecamera e con la curiosità propria di chi si è alimentato, ogni giorno della sua vita di notizie, e senza di quelle muore. UN PADRE DEL GIORNALISMOArmando si è spento all'ospedale di Esine dove era ricoverato, all'età di 72 anni, dopo una malattia che negli ultimi due anni lo aveva costretto a rallentare il ritmo frenetico delle sue giornate ma che non era riuscita a inaridire il suo spirito e a placare il suo umorismo, che era una dote innata, che faceva stare bene la gente che lo circondava a cominciare dai suoi famigliari: la moglie Pierina sua compagna di vita che con Armando aveva condiviso il dolore più grande, ovvero la perdita del figlio Omar. E poi la figlia Consuelo, il nipote Omar che sulle orme del nonno ha intrapreso la strada dell'operatore televisivo, i fratelli di Armando Romano, Bruno e la sorella Teresa. Ma a piangere questo storico volto del giornalismo sono tutti i giornalisti e i colleghi che hanno avuto l'onore di lavorare con lui. Per ognuno di loro Armando ha sempre avuto la pazienza di insegnare il mestiere ma soprattutto il grande merito di fare amare il lavoro del giornalismo a 360 gradi perché i giovani per Armando erano talenti da coltivare, i colleghi erano amici per cui avere sempre una parola di conforto, e la televisione per lui era un luogo di gioia, dove intraprendere ogni giorno sfide nuove, trasmissioni, telegiornali, dirette, cronache, imprevisti, tutto faceva parte del mestiere e tutto doveva essere fatto rigorosamente con spirito di sacrificio e soprattutto, con il sorriso. Perché la vita è una e Armando sapeva che non doveva essere sprecata in amarezze e discussioni. Perché per tutti di noi c'è una fine e quello che resta di noi, è quello che abbiamo lasciato nel cuore delle persone che ci hanno conosciuto. Per questo Armando vivrà in eterno nei cuori di tutti noi.VOCE E PENNA DEL GIORNALISMO SPORTIVOSulle moto a seguire i ciclisti nelle gare di ciclismo col sole e con la pioggia, sulle frane alla ricerca della notizia più suggestiva, in studio durante la sua trasmissione sportiva Off Side, dove Armando dava spazio a tutti gli sport anche e soprattutto a quelli minori, nell'appuntamento del lunedì sera con il rotocalco sportivo di Piùvallitv. Armando era un operatore, un conduttore e un giornalista ed era stato anche una penna e una firma della pagina sportiva del Giornale di Brescia. Nel cuore aveva il Darfo, la squadra di cui non si perdeva una partita, poi tornava in studio, la ricostruiva e la commentava per i suoi telespettatori, come faceva con le gare di ciclismo e con ogni manifestazione sportiva che rappresentava un evento per la comunità. IL DARFO NEL CUORECon Armando se ne va uno dei più grandi promotori dello sport a tutti i livelli e uno dei testimoni delle grandi imprese delle squadre locali. Come appunto il Darfo, che Armando aveva visto crescere fino ad arrivare alla serie D e che purtroppo ha fatto a tempo a vedere anche retrocedere nell'Eccellenza. Una parabola di prime soddisfazioni, poi successi e infine anche sconfitte che hanno caratterizzato anche il percorso del giornalista camuno, la cui vita si è spenta proprio nel giorno in cui inizia il Memorial Enzo Civelli, uno dei tornei più importanti a livello regionale che prenderà il via questo sabato sera e che vedrà protagonista il calcio giovanile. Armando siamo sicuri che continuerà a seguire da lassù e nella sua mente a commentare, ogni incontro, ripensando con nostalgia ma anche con gioia. a quando in diretta negli studi televisivi poteva abbinare le sue due più grandi passioni raccontando di calcio e di sport ai suoi telespettatori. La salma di Armando Piccinelli si trova nella Camera Mortuaria dell'Ospedale di Esine. Questo sabato sera è prevista la veglia e domani alle 15.00 nella chiesa Parrocchiale di Corna, verranno celebrati i funerali.
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