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1186 POLEMICHE TRA SOCCORRITORI
Botta e risposta tra Soccorso Alpino, a forma del presidente Piergiorgio Baldracco, ed il Conapo, sindacato autonomo dei vigili del Fuoco a firma del suo segretario nazionale Antonio Brizzi, sulla recente sentenza del Consiglio di Stato che annulla la sentenza del Tar che in sintesi affermava la titolarità del Soccorso Alpino negli interventi in zone impervie in montagna, in grotta ed in ambienti ipogei. Da tempo la discussione, a volte con toni più accesi, a volte con maggior fair play, tra le due realtà di cui una, quella dei Vigili del Fuoco, appartiene agli enti dello Stato di diretta competenza del Ministero dell'interno; e l'altro, il Soccorso alpino e speleologico, normato da una legge dello Stato, formato da volontari ad alta specializzazione. La sentenza del Consiglio di Stato che riafferma di fatto che un organo dello Stato con i suoi dipendenti non può essere coordinato da un ente esterno, ancorché riconosciuto e certificato. Sentenza che il Conapo ha reso nota con tutti i mezzi di informazione soprattutto al proprio interno, per dare ai vigili del fuoco dei vari distaccamenti operanti su tutto il territorio nazionale, competenti per norma su persone, animali e cose, in ogni tipo di circostanza e ambiente dove si trovano ad operare, quella certezza del diritto che un operatore della sicurezza deve avere senza ombra di dubbio. UN DOCUMENTO DEL SOCCORSO ALPINOE il soccorso alpino, dal canto suo, ha stilato un documento ampio e circostanziato che di fatto dichiara una valutazione frettolosa ed enfatica da parte del Conapo., documento nel quale il presidente Piergiorgio Baldracco afferma che Quella del CONAPO è uninterpretazione da stigmatizzare perché appare alimentata unicamente da rivendicazioni identitarie prive di fondamento e foriere unicamente di rischi per la pubblica e privata incolumità. A stretto giro di posta risponde il segretario nazionale del Conapo affermando che quella diffusa da Baldracco è una personale interpretazione sulle sentenze del Consiglio di Stato n. 1736/2014 e n. 1737/2014, insistendo sul fatto che il coordinamento dei soccorsi in montagna, in grotta, in ambienti ostili e impervi,è e resta, di norma,attribuito al Cnsas salvo gradi emergenze e calamità.
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