Armando a te le parole non sono mai mancate e per noi non è stato facile trovare quelle giuste da dire nel triste giorno del tuo funerale. In molti si sono stretti attorno a te e alla tua famiglia per dirti grazie per ogni sorriso che a loro hai donato e che, ironia della vita, ti hanno ripagato in lacrime. Nella chiesa parrocchiale di Corna Don Angelo ha cercato di raccontare la tua vita, ma non sarebbe bastata la predica più lunga. Dal letto in cui ora riposi in quella pace che hai cercato tutta la vita e in quel luogo dove puoi tendere la mano e stringere a te finalmente tuo figlio, hai ascoltato le preghiere di famigliari, amici e conoscenti, che hanno avuto un'ultima triste occasione per dimostrarti la loro stima. Il tuo nome è noto e la tua fama ti ha sempre preceduto, ma la gente accorsa questa domenica in chiesa non è venuta a rendere omaggio soltanto ad un grande giornalista, è venuta a salutare quel ragazzo dell'oratorio di Darfo, come tu ti sei sempre definito, con il berretto in testa fino alla fine e con quell'ironia capace di sdrammatizzare anche l'evento più tragico che ti derivava da una grande esperienza personale del dolore. Come ha recitato Don Angelo ricordando il brano dei discepoli di Emmaus, “la vita è piena di sorprese e i timori non valgono la pena di essere vissuti”. Questa tua grande lezione ora sarà vitale per tutti coloro che dovranno colmare il grande vuoto che hai lasciato. “L'assenza oggi ci appare come una più ardita presenza”- ha detto ancora Don Angelo – e chi lo sa che non sia un caso che presto una nuova vita porterà nuovi sorrisi nella tua casa e nella tua famiglia. Questa domenica noi dall'obiettivo della telecamera in cui tu hai guardato per anni, abbiamo cercato di fermare il tempo per non lasciarti andare.