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1093 IL GIORNO DELLE FOIBE
Il 10 febbraio l'Italia celebra il giorno del ricordo, in memoria degli innocenti, civili inermi, donne, vecchi, bambini, massacrati dai partigiani di Tito e gettati ancora vivi nelle profonde gole delle grotte carsiche, dove sono morti dopo atroce agonia. Il "Giorno del ricordo" non è solo dedicato alle vittime delle foibe, ma anche alla grande tragedia dei profughi giuliani: 350 mila costretti all'esodo, a lasciare case e ogni bene per fuggire con ogni mezzo in Italia dove furono malamente accolti. Oggi, oltre alle Associazioni degli esuli dalmato-istriani, si stanno impegnando nel giorno della Memoria con nuova energia anche i gruppi alpini di Fiume Zara, Pola, dichiarati dall'ANA nazionale Gruppi d'onore, di cui fanno parte oggi i figli di quegli esuli irredenti. Il 10 febbraio è una data simbolica che si riferisce al 1947 quando entrò in vigore il trattato di pace con cui le province di Pola, Fiume, Zara, parte delle zone di Gorizia e di Trieste, passarono alla Jugoslavia e con esse furono inghiottiti nel silenzio migliaia e migliaia di italiani. Le stragi delle foibe avvennero all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943 quando si scatenò l'offensiva dei partigiani comunisti contro nazisti e fascisti. Nel mezzo furono colpiti indiscriminatamente tutti gli italiani. Ma il massacro più vasto fu messo in atto a guerra finita, nel maggio del 1945, per costringere gli italiani a fuggire dalle province istriane, dalmate e della Venezia Giulia. Secondo le fonti più accreditate le vittime furono almeno 5000, ma diversi storici parlano di diecimila e più.Un ricordo intenso si tiene a Pisogne dove sabato 7 e domenica 8 febbraio si celebra la giornata istituita per legge nel 2004, con al firma di Giorgio Napolitano.
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