Esprime preoccupazione, soprattutto per le lavoratrici coinvolte, la Cisl Brescia Valle Camonica che interviene sulla decisione dell'amministrazione comunale di Darfo di chiudere l'asilo nido comunale “La Chioccia”. Il sindaco Ezio Mondini ha affermato che si è trattato di una scelta difficile e ponderata, presa per motivazioni economiche poiché l'asilo costa circa 150 mila euro l'anno al Comune che però deve fare fronte a troppe spese e non può permettersi di mettere a bilancio anche i 100 mila euro che servirebbero per altri interventi di riqualificazione di cui la struttura necessiterebbe. Secondo la Fisascat Cisl, il comune non avrebbe fatto tutto il possibile per evitare tale decisione, per esempio cercando soluzioni condivise con il territorio. La decisione di chiudere l'asilo nido comunale a settembre comporta per le lavoratrici della Cooperativa, rimanere senza lavoro, mentre le altre dipendenti comunali verranno trasferite in comune. Se è vero – secondo il sindacato - che sul comune di Darfo insistono altri asili nido, si chiude comunque un servizio apprezzato dai cittadini perché svolto con professionalità. Il sindacato promette di fare il possibile per sostenere le lavoratrici coinvolte. Anche la minoranza di Darfo Boario Terme sul tema si è mobilitato contestando la decisione presa dalla maggioranza senza una discussione in consiglio comunale e senza che ci siano le motivazioni economiche per farlo. Secondo la minoranza infatti su un bilancio di 15 mln di euro, una spesa di 150 mila euro si sarebbe potuta ammortizzare eliminando altre spese. Il sindaco Ezio Mondini afferma invece che i costi del ponte nuovo a Montecchio e l'acquisto del Parco Termale, obbligano l'amministrazione a prendere decisioni drastiche. Laquestione è aperta e le prime a dichiarare battaglia sono le maestre dell'asilo e le mamme che nei prossimi giorni organizzeranno iniziative di sensibilizzazione.