Sempre sulla scia della Legge Del Rio, secondo cui le Polizie provinciali non avrebbero più funzioni di vigilanza ittico venatoria, la provincia di Brescia mette mano alla riorganizzazione della Polizia Provinciale con l'obiettivo di risparmiare qualcosa come 100 mila euro. In questi giorni sono stati chiusi otto dei dodici distaccamenti della polizia provinciale: quello di Marcheno, Gaino (Toscolano Maderno), Salò, Sulzano, Lograto, Pontevico. Anche gli uffici di Edolo e Breno sono destinati a essere chiusi e unificati in una nuova struttura a Berzo Demo. Si salvano dal taglio la sede di Brescia e i distaccamenti di Desenzano e Vestone. Le guardie  spariscono quindi dalla Valtrompia, dalla Bassa e dal lago d’Iseo.  Dei due presidi camuni ne rimarrà uno in Valsaviore per l'intera Valle Camonica, terra di cacciatori, pescatori e non estranea la bracconaggio.  Nessuno posto di lavoro è a rischio ma ventuno agenti su settanta, hanno dovuto trasferirsi, senza preavviso secondo quanto denunciano i sindacati, in uno dei quattro presidi rimasti. Per questo i sindacati sono sul piede di guerra: si tratta di risparmi irrisori – affermano le Rsu -  poiché la maggior parte delle sedi che diventano dismesse sono di proprietà dell'ente. Gli agenti dovranno sopportare disagi pesantissimi (per tre di loro fino a 70 chilometri in più al giorno in auto) e ci sarebbe il rischio di una minor efficacia dei controlli venatori.  I sindacati proclamano quindi lo stato di agitazione, chiedono la sospensione dei trasferimenti delle guardie nelle nuove sedi assegnate, chiedono inoltre un incontro con Provincia e Prefettura per discutere della nuova organizzazione del corpo. Rassicura sui controlli dei reati ittico e venatori, il comandante della Polizia provinciale, Carlo Caromani, secondo il quale la nuova organizzazione permetterà di acquisire maggiore efficienza perché concentrerà più agenti in una sede con meno dispersione di forze.  Anche la provincia difende i tagli perchè nonostante i sacrifici richiesti, l'importante era salvare  i posti di lavoro.  Il vero problema è capire a chi farà capo la polizia provinciale, che a Brescia (tra pensioni e blocco del turn over) in pochi anni ha già perso una cinquantina di agenti. La legge Del Rio sulla riforma delle province non ne fa cenno.