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912 100MILA RIMBORSI PENSIONE IN BERGAMASCA
La sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionale l'adeguamento al costo della vita stabilito dalla cosiddetta «Riforma Fornero» per il 2012 e 2013, ha scatenato un vero putiferio. Col problema per il governo di trovare i soldi per rimborsare gli arretrati a chi è rimasto coinvolto dal blocco riguardante le pensioni di importo «superiore a 3 volte il trattamento minimo», cioè poco più di 1.400 euro lordi/ mese. Nella Bergamasca sarebbero addirittura più di centomila i pensionati coinvolti dalla sentenza della Consulta, secondo le tabelle proposte dallo SpiCgil di Bergamo. Riferendosi ai dati Inps, la ricerca segnala complessivamente 275.442 pensionati nel 2013 e considerando solo le fasce oltre i 1.500 euro lordi al mese sono 112.272 i pensionati cui andrebbe un rimborso dello Stato. «Il Governo deve rimediare al congelamento illegittimo» afferma Gianni Peracchi segretario generale del sindacato pensionati orobico, peraltro ben consapevole dei problemi per le casse dello Stato. Per questo aggiunge: vista la situazione di difficoltà propendiamo per lipotesi di una minore rivalutazione per pensioni alte e altissime, per sostenerne invece una maggiore per quelle medie. Per il sindacalista bergamasco bisogna tener conto che pensioni che ammontano a 2-3.000 euro lordi sono state sudate e meritate con un lavoro di 35-40 anni anche da fasce che non appartengono necessariamente ai quadri dirigenti. Non resta che attendere le decisioni del governo, al quale si chiede anche un incontro con i rappresentanti sindacali. Entrando nel merito del provvedimento ora bocciato dalla Corte costituzionale, Fnp Cisl fa i conti del «danno subito» e calcola che larretrato spettante ai pensionati dovrebbe ammontare a circa una mensilità e mezza di quanto percepiscono. Una presa di posizione sul tema delle pensioni, con uno sguardo al futuro e in particolare ai giovani viene dalla Fim Cisl, con una dichiarazione del coordinatore nazionale Giovani, il bergamasco Andrea Donegà, per lui sarebbe opportuno che il Governo, sul tema delle pensioni, pensasse anche ai giovani, condannati dallattuale sistema previdenziale a percepire meno del 50% dellultima retribuzione dopo 45 anni di lavoro.
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