L'estate è alle porte e i ristoratori temono la concorrenza di sagre e fiere che con il loro proliferare e con la loro durata incontrollata sottraggono clientela preziosa ai ristoranti che non possono competere certamente sui prezzi ma che chiedono alla Regione di intervenire con un regolamento che imponga ad un settore troppo spesso sfuggito, secondo Confesercenti, a norme e controlli adeguati, sostanzialmente quattro regole: ai comuni l'obbligo di adottare dei regolamenti comunali secondo modelli concordati con le associazioni di categoria; il coinvolgimento degli imprenditori presenti sul territorio per l'attività di somministrazione di cibi e bevande; il rispetto degli stessi adempimenti fiscali e tributari, igienico sanitari,in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e di amministrazione del personale a cui sono sottoposte le imprese; limitare il numero, la frequenza e la durate delle sagre. Il consiglio regionale il 3 marzo ha impegnato la giunta a proporre entro 6 mesi, un regolamento che non è ancora arrivato. FIEPeT e Confesercenti hanno sollevato pubblicamente la questione, raccolto firme tra gli operatori, proposto regolamenti, leggi, fatto esposti e segnalato abusi. Ora chiedono il sostegno dei cittadini che possono sottoscrivere la petizione rivolta alla Regione e che si può facilmente trovare su www.sagreinregola.it.  Una battaglia, come sottolinea il direttore generale di Confesercenti Alessio Merigo, che non è contro le sagre e non si rivolge a quelle feste di paese che rientrano nella tradizione e nella promozione dei piatti e dei prodotti tipici, ma che si rivolge alle tante false sagre e che vuole limitare le esagerazioni.  Oltre il 13% delle sagre e feste popolari presenti sul territorio bresciano, ossia quasi 700 giorni l'anno, sono condensate in Valle Camonica. Per questo anche i Gruppo Ristoratori Valle Camonica con il nuovo presidente Mino D'Amico, si è fatto promotore della raccolta firme in Valle Camonica.