Non c'è stato nulla da fare: una soluzione a costo zero, non è stato possibile trovarla. E così è ufficiale: l'asilo nido comunale di Darfo La Chioccia, a settembre non aprirà i battenti. Nato nel 1979 per volontà degli amministratori di allora, l'asilo rappresentava un servizio di qualità per moltissime famiglie. Un servizio che dopo 36 anni viene tagliato dall'amminstrazione comunale che deve fare fronte ai sempre maggiori tagli dello Stato “andando a tagliare” - afferma il sindaco - “là dove il male è minore.” Nel sociale il comune investe molte risorse per fare fronte alle sempre maggiori difficoltà economiche delle famiglie e l'unico servizio di cui i cittadini di Darfo possono fare a meno, attualmente è quella dell'asilo nido comunale La Chioccia le cui iscrizioni non sono abbastanza per coprire i costi e che andava ad incidere ogni anni con più di 70 mila euro sul bilancio comunale. Inoltre la struttura richiedeva, se superava un certo numero di iscrizioni, lavori di adeguamento che il comune ha stimato in 100 mila euro. Sul territorio comunale insistono altri 4 asili nido paritari e quindi le iscrizioni sono state ridistribuite nelle altre strutture con la collaborazione delle stesse e senza fare venire a mancare il servizio ai cittadini. Le 4 dipendenti della Cooperativa che lavoravano alla Chioccia sono rimaste senza lavoro e il comune si è attivato per aiutarle a reinserirsi in altre strutture e le due dipendenti del comune che lavoravano all'asilo nido comunale verranno assegnate ad altri compiti sempre nella sfera sociale ed educativa. La decisione di chiudere l'asilo era stata presa mesi fa dalla giunta e aveva sollevato le reazioni dei genitori dei bambini, delle maestre, della Commissione per le Pari Opportunità. La questione era quindi poi arrivata in consiglio comunale dove la minoranza aveva dato battaglia a suon di numeri indicando le voci del bilancio da tagliare per trovare quei 70 mila euro necessari a salvare l'asilo. Sul tema si ad aprile si è svolta un'assemblea cittadina e l'amminstrazione si era impegnata a trovare soluzioni. Le trattative portate avanti durante l'estate con una Cooperativa che si era offerta di gestire la struttura, sono saltate. La proposta infatti non era “a costo zero per il comune.” L'immobile, che da settembre sarà vuoto, probabilmente verrà destinato ad un altro uso sempre nel campo del sociale.La minoranza di Darfo ribadisce: “c'erano altre spese da tagliare per recuperare, su un bilancio di 14 mln di euro, i 70 mila euro necessari per l'asilo nido comunale.” Il consigliere Marco Dossena riporta l'esempio dell'accordo che la Cooperativa Comis ha raggiunto in altri comuni come Borno, Capo di Ponte e Cividate. In quel caso con un aiuto del comune, le strutture stanno raccogliendo sempre più consensi ed iscrizioni”. Spiace che a Darfo una soluzione non sia stata trovata.”