Parenti ed amici credono che Giuseppe Ghirardini sia stato ucciso, non credono che possa essersi suicidato. Nel giorno del funerale – questo lunedì – dell'operaio della Bozzoli scomparso qualche giorno dopo il suo datore di lavoro, Mario Bozzoli, e ritrovato cadavere il 18 ottobre alle case di Viso in alta Valle Camonica, telecamere spente e macchine fotografiche mute, per volere della famiglia. Ma purtroppo ancora tanti interrogativi aperti. Appurato che l'operaio 50enne sarebbe stato ucciso da un'esca di cianuro si torna a parlare delle indagini che proseguono a tutto campo per decifrare un mistero che resta ancora irrisolto. In procura il pubblico ministero Alberto Rossi, che segue il caso ha aperto due fascicoli: per sequestro di persona su Mario Bozzoli e istigazione al suicidio per Giuseppe Ghirardini. Ma i nodi da sciogliere sono ancora molti. Le indagini proseguono: l’anatomopatologa Cristina Cattaneo sta controllando le colate estratte dai macchinari aperti su disposizione della procura di Brescia alla Bozzoli alla ricerca di qualche traccia di Mario. Sul fronte di Ghirardini, invece, questo mercoledì gli esperti scdel Ris di Parma eseguiranno alcuni test su altri materiali trovati accanto al corpo dell’operaio a Ponte di Legno. In questi giorni sono stati svolti sopralluoghi nella zona delle Case di Viso ad opera della protezione civile per raccogliere nuovi elementi. Verranno eseguite anche analisi su materiale prelevato dall'auto dell'operaio.