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909 L'ORO DI MARTINA
Martina Caironi ha conquistato l'oro nei 100 metri a Rio de Janeiro nello stadio olimpico a chiusura di un quadrienno magico per la 27enne di Bergamo, trasferitasi a Bologna. Anche i suoi capelli azzurri le hanno portato bene: le aveva fatti per la cerimonia dapertura dove le avevano affidato il tricolore da portare davanti alla delegazione italiana. Martina dopo largento nel lungo con il record italiano ha portato a casa il 10° oro di questa spedizione italiana. Il secondo consecutivo nei 100 dopo quello di Londra quattro anni fa. Solo che allora era la neofita, adesso si tratta della donna più veloce del mondo nella categoria T 42-43 (ha una amputazione sopra il ginocchio ricordo di un pirata della strada che laveva investita in motorino). Martina si è ripetuta in finale confermando quanto fatto in questi 4 anni: due vittorie agli Europei, due ai Mondiali. E il record del mondo stabilito meno di un anno fa a Doha, con 1461. Ma la festa azzurra in finale è stata doppia perché al terzo posto dietro al 1497 di Martina cè stato anche il bronzo di Monica Contrafatto. Bersagliere dellesercito, colpita da un mortaio in Afghanistan, 4 anni fa era in ospedale che guardava Martina vincere a Londra. Si è ispirata a lei e adesso era sul podio di Rio con 1530 dietro alla tedesca Low. Una grande Italia ancora una volta: 9a nel medagliere, 10 ori, 14 argenti e 15 bronzi. Ma a Rio si sono messi in evidnz aanche gli atleti della Polisportiva Disdabili Vallecamonica: Emanuele Bersini e la sua guida Riccardo Panizza nelle gare di ciclismo su strada (in linea e a cronometro) disputatesi venerdì 16 e sabato 17 settembre, nella gara a cronometro ha ottenuto un bel 7 posto percorrendo i 30 km della gara alla media di 48,500 circa con un distacco di circa due minuti dallinglese Bate (oro), dallolandese Ter Schure (argento) e dallaustraliano Modra (bronzo). Nella gara in linea invece nono posto per la coppia della Polisportiva Disabili Valcamonica con 5 e 33 di distacco dalllandese Ter Schure (oro), dallo spagnolo Avila Rodriguez e dallinglese Bate.
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