Quasi 4 milioni di euro. A tanto ammonta la cifra sequestrata questo mercoledì dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brescia, a tre istituti di credito che operano sul territorio nazionale. L'indagine, diretta dalla Procura di Brescia, è partita tre anni fa e voleva fare luce sul fallimento di 21 società appartenenti al Gruppo Medeghini, storica realtà italiana specializzata nella produzione nella vendita all’ingrosso e al dettaglio di prodotti lattiero-caseari, con circa 500 dipendenti, 450 milioni di euro di fatturato e un indotto in grado di dare lavoro ad altre 1.000 persone. Le principali imprese del Gruppo sono state dichiarate fallite dal Tribunale di Brescia tra il 2010 e il 2013. Gli elementi acquisiti nel corso delle indagini hanno permesso di ipotizzare l’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale e/o preferenziale nei confronti di 51 funzionari bancari, di cui 25 alle dipendenze degli istituti bancari destinatari del provvedimento di sequestro in esame. Le posizioni dei restanti 26 soggetti sono tuttora al vaglio dell’A.G. Secondo quanto ricostruito dai militari, la posizione creditoria vantata dai tre istituti nei confronti delle imprese del Gruppo, sarebbe divenuta nel tempo troppo rischiosa e le banche interessate si sarebbero attivate per trasformare le linee di credito erogate (quelle cioè non garantite) in finanziamenti garantiti concessi alle imprese collegate al Gruppo per poter godere, in caso di fallimento, di una posizione privilegiata a discapito della restante massa dei creditori sociali. In altri casi, gli istituti di credito, per tutelare maggiormente i propri interessi, provvedevano a traslare il credito vantato nei confronti di società patrimonialmente deboli verso imprese che manifestavano una maggiore solidità. Per questo motivo, le somme di denaro costituenti i finanziamenti erogati o garantiti (che, come già accennato, ammontano complessivamente ad oltre 3.845.000 euro) sono state considerate profitto diretto del reato e, in quanto tali, sottoposte a sequestro preventivo con apposito provvedimento emesso dal competente G.i.p., su richiesta della Procura della Repubblica di Brescia.