Se i comuni valligiani non vogliono entrare nella Società Acque Breciane per attrarre investimenti sulla depurazione, allora lo facciano per sistemare la questione contatori. Questo in sostanza l'ultimo appello in ordine di tempo dell'Ufficio d'Ambito Provinciale che deve fare i conti con la volontà della Valle Camonica, di stare fuori dal gestore unico provinciale cui hanno aderito solo Edolo, Sonico, Malonno e Paisco che mirano alla costruzione del depuratore dell'alta Valle. Gli altri comuni, tranne Angolo che fa parte di AOB2, non hanno interesse ad entrare nella società misto pubblico e privata Acque Bresciane che aumenterebbe la bolletta per costruire fogne e depuratori che in metà valle ancora mancano. Vogliono continuare a gestirsi da soli le loro acque per tenere sotto controllo, le tariffe, per questo hanno fatto tutti ricorso al Tar. In Valle Camonica infatti, le bollette sono sempre state più basse che altrove. Qui l'acqua abbonda e un vantaggio, un territorio montano, potrà pure trovarlo. Ma c'è un'altra questione che l'Ufficio d'Ambito avrebbe risolto dedicandovi 7 mln circa di euro nel piano degli investimenti triennale: ovvero l'installazione dei contatori previsti per legge. In ben 23 comuni della Valle Camonica infatti l'acqua viene pagata ancora in modo forfettario e non in base all'acqua consumata da ogni utenza. I residenti che dovrebbero installare il contatore dell'acqua per adeguarsi alle normative, sarebbero addirittura 38 mila. Servirebbero 14 milioni e 239 mila euro, metà dei quali finanziati dalla stessa Ato e metà dagli utenti (un costo medio di 400 euro a contatore). Il comune che pagherebbe di più sarebbe Ponte di Legno (2.347.600 milioni), seguito da Corteno Golgi (1.914.000), Borno (1.874.400), Breno (1.143.600), Temù (1.139.200), Vezza dOglio (1.114.000), Vione (610.000), Saviore (550.000), Edolo (438.000) Cevo (402.400), Malonno (341.800), Lozio (329.600), Paspardo (322.000), Pertica Bassa (271.600), Monno (229.200), Incudine (220.800), Cimbergo (210.400), Cerveno (199.600), Sellero (176.200), Cedegolo (149.200 euro), Paisco Loveno (135.600), Prestine (120.400). L'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico introduce nuove regole nazionali, che saranno pienamente operative da gennaio 2017, per garantire maggiore certezza nella determinazione dei consumi di acqua ai fini della fatturazione, promuovendo anche un utilizzo più efficiente della risorsa idrica, per la riduzione degli sprechi e una maggiore consapevolezza nelle scelte di consumo.
