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1294 74 ANNI FA, LA BATTAGLIA DI NIKOLAJEWKA
Fu una delle battaglie più importanti della seconda guerra mondiale e quella in cui il Corpo d'Armata Alpino dimostrò maggiormente il suo valore. Rimasti soli a difesa di Don e accerchiato dai russi, gli alpini schierati sul fiume si ritirarono la sera di 17 gennaio 1943, combattendo senza sosta e lasciando sul campo moltissimi caduti. Una ritirata di 200 chilometri a piedi, con pochi muli e slitte, contrastati dai reparti nemici e dai partigiani sovietici, fino al mattino del 26 gennaio 1943 quando gli alpini della Tridentina alla testa di una colonna di 40.000 uomini quasi tutti disarmati e in parte congelati, giunsero davanti a Nikolajewka ed espugnarono, dopo una sanguinosa battaglia e con l'intervento decisivo di battaglione Edolo, Morbegno e Tirano a sostegno dei gruppi di artiglieria di Bergamo e della Valle Camonica, il paese in mano ai nemici. Il prezzo pagato dagli alpini fu enorme: migliaia di vite umane che questa domenica a Darfo sono state ricordate con la deposizione al monumento dei caduti della corona d'alloro. A distanza di 74 anni dalla battaglia di Nikolajewka, tutti gli alpini, senza distinzione di grado e di origine, insieme alla associazioni combattentistiche e alle autorità, hanno reso onore, in corteo e in raccoglimento davanti all'alzabandiera con l'Inno d'Italia, al sacrificio di chi non deve essere morto invano e deve continuare ad essere esempio di coraggio, di spirito di sacrificio e di alto senso del dovere. Sta alla società di oggi il cui futuro è nelle mani dei giovani, fare in modo che il sacrificio di chi ha perso la vita ucciso o assiderato nell'inverno Russo lontano dalla Patria ma per la Patria, non venga dimenticato e soprattutto, far sì che il valore di ciò è stato conquistato, non venga dato per scontato.
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