Usciti dalla porta ed entrati dalla finestra, travestiti da contratti di lavoro. Passato il pericolo Referendum, il Governo nella manovra correttiva diventata legge questo giovedì dopo il passaggio al Senato, reintroduce i tanto contestati voucher, strumenti pensati per regolarizzare forme di lavoro occasionale, ma poi diventati strumenti di precariato il cui abuso è stato a lungo denunciato dai sindacati tanto che la Cgil aveva indetto un referendum, sottoscritto da milioni di persone ma poi annullato quando il Governo ha abrogato i voucher, salvo poi, reintrodurli secondo la Cigl, camuffati e peggiorati. Se il Governo risponde che i nuovi voucher sono legittimi in quanto diversi da quelli contestati nel quesito referendario, il sindacato spiega che rispetto ai voucher vecchi, quelli nuovi prevedono semplicemente limiti economici diversi: sono rivolti alle aziende con meno di 5 dipendenti (ma solo se i 5 dipendenti sono a contratto a tempo indeterminato, quindi per chi ha 5 lavoratori precari si splancano le porte dei voucher), interessano anche la pubblica amministrazine e le famiglie, rimane il problema dei contibuti per la pensione che verranno pagati nella gestione separata dell'Insp e in misura ridottissima, rimane il diritto negato alla disoccupazione, alla malattia e alla maternità. Fumosa la parte che riguarda il diritto de lavoratori ad usufruire di riposi giornalieri e settimanali. Anche i tempi per incassare i voucher potrebbero essere troppo lunghi. In sostanza, secondo la CGIL, i voucher non solo peggiorerebbero il precariato ma non eliminerebbero nemmeno il problema lavoro nero che secondo l'Inps sarabbe cresciuto negli ultimi anni. La norma più contestata e che grida realmente vendetta è la possibilità, in capo al datore di lavoro, di annullare l’impiego entro 3 giorni dalla prima segnalazione. In pratica legittima il lavoro nero che invece si vorrebbe combattere: nei 3 giorni basta revocare l’attivazione del contratto e si paga al nero. E chi usa in maniera distorta i voucher, è soggetto ad una multa, un deterrente, secondo il sindacato, poco efficace.