Ogni partito ha le sue regole per questa doppia tornata elettorale. Ad esempio il PD nazionale, per quanto riguarda la elezioni politiche, ha stabilito che i candidati parlamentari uscenti che non hanno più di tre mandati, sono ricandidabili. La loro posizione verrà quindi chiusa a Roma e nel frattempo, come richiesto dal Pd nazionale, i territori stanno esprimendo preferenze di nomi da aggiungere nelle liste. Così ha fatto anche il Pd camuno riunendo i portavoce dei vari circoli nell'assemblea dell'11 gennaio. La maggioranza degli iscritti ha espresso, anche per iscritto in un documento inoltrato alla segreteria milanese e bresciana del partito democratico, la preferenza per le deputata uscente Marina Berilinghieri. Da alcuni circoli è emersa la preferenza anche per Mario Bezzi ex sindaco di Ponte di Legno e segretario valligiano del pd. In assemblea, dove non hanno diritto di voto solo i delegati dei circoli ma anche i membri degli enti istituzionali, la prima mozione che chiedeva di portare avanti i due nomi però è stata respinta e da qui la forzatura di portare i presenti ad esprimere un solo nome - è passato quello del renziano Mario Bezzi. Considerando che la provincia di Brescia vanta ad oggi 4 parlamentari uscenti tutti ricandidabili e che ai numeri attuali dei sondaggi, potrebbero uscirne 3 alla Camera e 2 al Senato, i conti sono presto fatti e le lotte interne che portano a dividere i partiti, rischiano di lasciare il tempo che trovano. Per quanto riguarda le regionali, la discussione del PD camuno è rimandata con un solo monito da parte del segretario provinciale, “Noi siamo Pd e il Pd vota Pd”, chiaramente rivolto a chi come il consigliere regionale uscente Corrado Tomasi, sta cercando di allargare la platea degli elettori a sostegno del renziano Giorgio Gori alla presidenza della Regione, con una civica che potrebbe schierare il sindaco di Breno Sandro Farisoglio e il presidente della Comunità Montana di Valle Camonica Oliviero Valzelli.