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I RITI DEL VENERDI SANTO

Con la Settimana Santa si rinnovano i tradizionai riti della processione del Venerdi Santo, che in Valle Seriana raggiungono momenti di grande intensità a Vertova e Gromo. A Vertova la processione ha origini nel 1500 e i figuranti rappresentano i soldati romani, i giudei che portano la lettiga su cui è adagiato il Cristo Morto, i confratelli del Santissimo Sacramento,le picche, i portatori di torce e lanterne. Il rituale si ripete da secoli, da quando i fabbriceri della chiesa commissionarono ad Andrea Fantoni, la statua del Cristo Crocifisso. L'evento richiama ogni anno una folla enorme che raggiunge Vertova per assistere al rito e alla successiva processione. Un anonimo fedele viene vestito con un saio rosso e incappucciato e scalzo impersonifica il Cristo. L' uomo con una pesante croce sulle spalle è seguito da un disciplino in saio bianco, anch’esso incappucciato e scalzo raffigurante il Cireneo. L’identità di colui che porta la croce sulle spalle è nota solo al parroco del paese ed il gesto è compiuto come atto di penitenza o come voto, per una grazia ricevuta o richiesta. Salendo in alta Valle Seriana una volta raggiunto Gromo, si può assistere ad una delle più antiche e suggestive processioni del Venerdi Santo della provincia di Bergamo. Ragazzi e giovani che predispongono, in località Mulino, sul greto del Serio e sui prati della Ripa Bassa e Alta, fuochi che raffigurano il Calvario; altri che illuminano le croci poste sul campetto dell’oratorio parrocchiale; i trentatreenni del paese che portano la statua lignea del Cristo morto, magnifica opera seicentesca del rovettese Grazioso Fantoni. E poi le famiglie che illuminano il percorso della processione con lumini posti su finestre e verande o in particolari arnesi in ferro battuto del XVI secolo, i chierichetti che portano in processione i simboli del martirio del Cristo e il Corpo musicale che interpreta struggenti brani musicali. A cerimonia ultimata, come da tradizione, in paese ci si ritrova, in casa o al bar, per consumare un dolce che si prepara solo in occasione del Venerdì Santo: la Maiassa o Bortolina. Si tratta di una torta preparata con farina bianca e gialla, cipolle, porri, fichi secchi, condita con olio e cotta in forno. Probabilmente questo dolce, ricco di calorie, rompeva il digiuno che un tempo si osservava rigorosamente in tempo di Quaresima, ridando così una certa vigoria.
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