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L'AUTISTA GUARDAVA NELLO SPECCHIETTO

Sarebbe una distrazione l'origine della tragedia degli autobus a Gazzaniga. La scelta di guardare lo specchietto retrovisore anziché davanti. Così emerge dall'indagine relativa all'incidente del 24 settembre, in cui ha perso la vita Luigi Zanoletti, 14enne di Ardesio, e sono rimasti feriti altri due studenti, Paolo Marzupio di 16 anni e Simone Bigoni di 14 . L'autista, che era alla guida del pullman autosnodato, 57enne anni, residente a Nembro, lo avrebbe indirettamente confermato durante l’interrogatorio di venerdì in Procura. Avrebbe raccontato che, al momento dell’investimento dei tre ragazzi e del successivo impatto con l’altro bus della Sab, era intento a guardare nello specchietto retrovisore destro del mezzo. Questo perché, subito dopo aver oltrepassato la sbarra che dà accesso all’area arrivi-partenze della stazione, era impegnato in una svolta a destra per raggiungere le pensiline. Si trattava di manovre in uno spazio relativamente stretto, affollato da numerosi studenti e a lui poco conosciuto. L' autista che per la prima volta affrontava la linea Bergamo-Gazzaniga, durante la svolta temeva di finire con la fiancata destra contro ostacoli o, peggio, di investire qualche studente. Per questo era concentrato a controllare lo specchietto laterale destro. È una spiegazione che si concilia con la dinamica e che chiarirebbe il motivo dell’assenza di frenate. Avendo perso per un attimo la visuale centrale e non si sarebbe accorto dei tre studenti in procinto di salire sul bus per Ardesio, al cui volante si trovava un 52 anni, anch’egli indagato, la sua posizione è prossima all’archiviazione. Nel corso dell’interrogatorio di venerdì ha provato a sostenere che, tra i due mezzi, la precedenza toccava al suo. Se anche fosse vero (ma non è tema fondamentale dell’inchiesta), questo non sposta di un millimetro il presunto profilo di colpa del 58enne, dal momento che avere la precedenza non è un diritto assoluto che consente di avere ragione al di là di qualsiasi manovra, ma è un dovere da parte di chi la dovrebbe dare. Nel corso dei vari accertamenti gli inquirenti hanno scoperto che a luglio, il 58enne, era stato denunciato per minacce dalla ex convivente, anche se questo non avrebbe tuttavia influito sul comportamento alla guida. Per ora resta la distrazione di un attimo, all’origine della tragedia.
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