La montagna era la sua passione, a lei dedicava ogni momento libero. Ecco perché questo lunedì di buon'ora Francesco Cancarini, 28 anni fra pochi giorni, originario di Brescia, ma residente a Gardone Valtrompia, aveva raggiunto il Passo del Tonale. Quella nuova via, aperta da poco, la Macchia Bianca, era davvero affascinante. Francesco l'aveva ormai percorsa tutta quando qualcosa è andato storto. Forse è scivolato, forse ha mancato un appiglio, sta di fatto che attorno a mezzogiorno moltissimi sciatori impegnati sulla Paradiso e altri due alpinisti, hanno visto il giovane volare dalla parete e fermarsi sulla pista dopo un volo di 200 metri. Per lui i soccorsi sono stati inutili. Il medico e il personale sanitario allertato immediatamente ed arrivato in posto verricellato dall'elicottero del 118 di Brescia, non ha potuto far altro che constatarne il decesso. La salma è quindi stata recuperata sempre con l'elicottero. Sul posto oltre ai sanitari del 118, anche gli uomini della Polizia di Stato che effettuano soccorso piste al passo del Tonale a cui sono state affidate anche le indagini sull'incidente, i carabinieri della stazione di Ponte di Legno, gli uomini della quinta delegazione del Soccorso Alpino, stazione di Ponte di Legno, quelli del SAGF della Guardia di Finanza, i vigili del fuoco. Francesco Cancarini era un alpinista esperto. Era nato a Brescia, dove tuttora risiede la sua famiglia, il papà Federico, la mamma Monica Rovetta (consigliere comunale), il fratello Lodovico che porta il nome del nonno materno da cui Francesco aveva ereditato la passione per la montagna e che morì, pure lui, nel luglio del 1968, cadendo in un canalone a Fai della Paganella. Proprio la passione per la montagna aveva indotto Francesco a trasferirsi a Gardone Valtrompia dove frequentava il Cai e il gruppi di alpinismo. L'eco della tragedia – su cui ora dovranno far luce gli uomini della Polizia di Stato – ha raggiunto Brescia e la Valtrompia nel tardo pomeriggio di questo lunedì, lasciando tutti attoniti e senza parole.