Il giorno dopo l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, il sindaco di Cimbergo Gianbettino Polonioli trova una sola parola per riassumere il suo stato d'animo: amareggiato. L'ex sindacalista sta raccogliendo in queste ore moltissimi messaggi di solidarietà e di vicinanza da parte di amici, conoscenti e concittadini e per questo si dice commosso. Insieme al sindaco sono finiti ai domiciliari, con l'accusa di aver pilotato tre appalti pubblici, anche un consigliere comunale, una responsabile dell'ufficio tecnico e due imprenditori, uno dei quali, una donna, è già stata condannata a un anno e mesi per gli appalti pilotat ia Malonno, mentre altre 10 persone, tutte del settore edile, sono state raggiunte dall'obbligo di firma e quindi di presentarsi presso la polizia giudiziaria due volte la settimana. “Ognuno risponderà per il proprio operato” - afferma Giambettino che si dice estraneo a qualsiasi dinamica imprenditoriale legata agli appalti e che si dice pronto a difendersi nelle sedi opportune per dimostrare che non esiste dolo, non esiste malafede e soprattutto che non ci sono interessi personali né tanto meno elettorali alla base delle accuse. L'accusa formulata dal pubblico ministero Ambrogio Cassiani è quella di aver favorito ditte amiche nell'assegnazione di alcuni lavori pubblici. Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Breno con i carabinieri forestali si sono concentrate su tre appalti per un totale di 1 mln e mezzo di euro. Nelle 25 pagine dell'ordinanza il gip Tiziana Gueli parlerebbe addirittura della creazione di di una rete di imprenditori amici da favorire, lasciando gli altri fuori dalla porta per poterli eventualmente favorire alla prossima occasione, il tutto funzionale alla creazione di un sistema di potere personale da sfruttare al prossimo impegno elettorale”. Quando il Prefetto lo comunicherà il comune verrà affidato al vicesindaco che lo porterà ad elezioni il 26 maggio ma non si intravedono altre liste oltre a quella dell'amministrazione uscente.