Temperature polari, vento pungente, visibilità ridotta da nebbia e nevischio: queste le condizioni proibitive che hanno ridisegnato, ma non certo fermato, il 22esimo Trofeo Mezzalama trasformandolo, di fatto, in un’epica impresa. La classica dello scialpinismo, svoltasi lo scorso 28 aprile sul massiccio del monte Rosa, nonostante abbia dovuto rinunciare alle tre vette da quattromila del Castore, Naso del Lyskamm e Roccia della scoperta, si è infatti confermata una gara intensa e di spessore, con un dislivello positivo addirittura superiore ai 3400 metri preventivati, in condizioni, lo ribadiamo, a tratti estreme. “È stata l’edizione più dura di sempre”, queste le parole degli organizzatori, costretti agli straordinari per mettere in sicurezza un tracciato percorso da oltre ottocento atleti provenienti da diciotto nazioni. Tra loro, alla partenza di Breuil-Cervinia, anche le camune Bianca Balzarini e Corinne Ghirardi. Il duo targato Adamello Ski Team, in squadra con la trentina Elena Nicolini, ha stretto i denti superando ogni insidia, compreso il segmento tra il colle del Breithorn e il Passo di Verra (capace di fermare una settantina di equipaggi), fino al traguardo situato nella piccola località di Gressoney-la Trinitè. Alla finish line, raggiunta dopo 6 ore e 43 minuti, grande gioia, ma anche tanto rammarico per Bianca e Corinne che, per un soffio, si vedono sfuggire la seconda piazza del podio. Un problema ad uno scarpone della compagna, Elena Nicolini, ha costretto infatti le camune a perdere istanti preziosi proprio durante la discesa finale: 31 secondi che faranno la differenza, consegnando nelle mani delle atlete dell’Adamello Ski Team solamente, si fa per dire, la medaglia di bronzo. Un’impresa straordinaria quella compiuta da Corinne Ghirardi e Bianca Balzarini, partite dalla Valle Camonica e giunte alle spalle della squadra rosa dell’Esercito. Un risultato che le consacra non solo nell’albo del circuito della Grande-Course, ma le ascrive di diritto nella storia dello scialpinismo nazionale.