Con più di 2 mln di presenze e più di 1 mln di arrivi, il 2018 si è chiuso con un buon risultato in termini di flussi turistici per la Bergamasca. L’aumento del 2,0% totale delle presenze rispetto al 2017 è dato dalla media tra la percentuale di crescita di pernottamenti di turisti stranieri e quella delle presenze di turisti italiani. Anche per il 2018 si registrano la progressiva internazionalizzazione turistica di Bergamo e provincia ed il ridimensionamento dell’incisività del turismo nostrano, che è passato dal 65,3% del 2008 al 55,7% del 2018 sul totale delle presenze. Il sistema di accoglienza turistica della provincia di Bergamo si amplia di anno in anno e al 31 dicembre 2018 contava 1.890 strutture per un totale di 30.101 posti letto. E’ l’area che include la Città di Bergamo ad aver fatto registrare la migliore performance rispetto alle altre macroaree (Laghi, Orobie e Isola e Pianura) sia rispetto al 2017 sia in relazione al 2008. L’analisi dei flussi turistici in Val Seriana e in Val di Scalve restituisce un quadro abbastanza stabile connotato da un lieve calo di flussi: rispetto al 2017 gli arrivi totali segnano un -0,9% e le presenze -2,1, medie date dalla contrazione dei flussi di turisti italiani e da un incremento dei turisti stranieri. Risulta evidente come nell’ambito dell’Alto Sebino l’effetto “The Floating Piers” manifesti ancora tutta la sua efficacia anche nel 2018. Con 109.857 presenze, la variazione rispetto al 2017 è stata pari a +8,0% e l’internazionalizzazione del turismo nell’area è talmente forte da aver fatto registrare, per la prima volta, più presenze straniere rispetto a quelle italiane.Anche nell’area del Basso Sebino gli effetti positivi di “The Floating Piers” si sono manifestati, pur se in modo più contenuto rispetto all’Alto Sebino. Anche qua, si sono superate le 100 mila presenze ed il loro aumento, rispetto al 2017, è stato pari a 0,9 punti percentuali.