Aumenta il lavoro nero in provincia di Brescia. I dati emergono dai controlli che da qualche mese a questa parte i Carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro del Comando provinciale dell'Arma stanno effettuando su tutto il territorio della provincia. Il fenomeno sembra essere trasversale e riguarda tutte le attività: dal manifatturiero all'alberghiero, dalle aziende agricole al metalmeccanico. Nelle ispezioni delle ultime settimane, quelli del mese di settembre su 66 lavoratori controllati 25 sono risultati non in regola. I controlli degli uomini del NIL che si muovono supportati dalle stazioni si sono concentrati il mese scorso in alberghi, bar, sale giochi, pizzerie-ristoranti, aziende agricole e officine nel settore metalmeccanico, scovando ovunque personale in nero. Sono stati controllati 66 lavoratori di cui ben 25 sono risultati “in nero”; sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia dieci datori di lavoro per violazioni in materia di “sicurezza sui luoghi di lavoro”. In totale sono state elevate sanzioni penali ed amministrative per oltre € 150 mila euro, sono state sospese 5 attività in attesa che i titolari si mettessero in regola. Generalmente, dopo i controlli le aziende assumono i lavoratori non in regola. Così hanno fatto anche quelle interessate dalle ultime ispezioni. Devono assumere i lavoratori in mero con un contratto di almeno tre mesi, versare i contribuiti a partire dalla data d’inizio del lavoro accertato e una volta pagate anche le sanzioni possono riaprire l'attività. I controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane su tutto il territori della provincia. Oltre che combattere il lavoro nero i carabinieri sono impegnati anche a verificare che vengano rispettate le norme in materia di sicurezza sul lavoro. Nella nostra provincia, infatti, sono numerosi anche gli infortuni sul lavoro e da sempre le organizzazioni sindacali si battono perché aumentino i controlli e le verifiche.