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UN VIRUS IGNORANTE

Un virus ignorante. Questo il titolo del convegno scientifico organizzato a Milano dalla fondazione the Bridge per analizzare la pandemia mondiale che ha focolai attivi in ogni continente e che sta colpendo oggi quasi come in primavera in Italya, in Francia, in Spagna e in Belgio, in modo oggettivo, ovvero facendo parlare solo i dati, usati troppo spesso in modo non appropriato.  La Lombardia risulta spesso prima per numero di casi, visto che è la regione più grande,ma non è prima  come tasso di contagio, e oggi a preoccupare sono il Lazio e la Campania. Il virus è ignorante- ha affermato Gian Vincenzo Zuccotti preside della facoltà di medicina e chirurgia dell'università degli studi di Milano, perché ignora gli schemi che i medici conoscono e ignora i confini, interagisce con l'ospite in base alla carica virale, all'età, allo stile di vita e secondo gli ultimi studi anche a seconda della genetica. Noi d'altro canto ignoravano tante cose del virus, soprattutto ignoravano il fatto che il tracciamento dei contatti - ha affermato l'assessore regionale welfare Giulio Gallera- come abbiamo fatto nel lodigiano, non sarebbe potuto bastare. Ancora oggi ignoriamo l'incidenza vera sulla mortalità, sui ricoveri in ospedali, sul numero veri dei citati perché si vede solo la punta dell'iceberg ed è il mondo intero ad ignorare come curare il virus e i primi tre grandi studi mondiali su anticorpi e plasma iperimmune sono falliti. La parola chiave è quindi umiltà,ammettere che l'evidenza scientifica oggi segue l'esperienza empirica, cioè la scienza segue la realtà e non la può prevedere. Tre diverse ondate epidemiologiche hanno investito l'Italia, una più forte al nord, una meno intensa al centro e una di lieve entità al sud. Oggi la situazione è invertita, afferma Giuseppe Remuzzi direttore dell'istituto di ricerca Mario Negri, perché in Lombardia la paura ha portato ad adottare più severamente le misure di prevenzione e la maggiore incidenza del virus nella prima ondata ha portato ad una maggiore immunità nella popolazione, ma non si può parlare di immunità di gregge. Se una seconda ondata è possibile, lo ignoriamo, ma senza le misure di contenimento è molto probabile. Senza il lockdown, i dati dicono che il sistema sanitario sarebbe andato in crisi e la Pandemia è stata riconosciuta dall'uomo solo dopo il caso Italia dove il virus, hanno dimostrato glinscienzati, ha cominciato a circolare a gennaio anche negli asintomatici.
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