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BUCO DA 23 MILIARDI NEL TURISMO

L'emergenza Covid, che ci ha accompagnato per tutto l’arco del 2020 e che, a quanto pare, è destinata a perdurare anche nei prossimi mesi, è costata complessivamente 23 miliardi di mancati introiti al turismo dello stivale.  E' quanto emerso dall'analisi della Coldiretti sulla base dei dati di Bankitalia sul turismo internazionale nel periodo compreso tra gennaio e ottobre 2020. Le cause, principalmente, vanno ricercate nell’assenza di viaggiatori stranieri, ma il conto è destinato a salire in virtù dello stop imposto alle vacanze invernali sulla neve. Si è verificato un calo del 58% della spesa dei viaggiatori stranieri in Italia che è risultata pari ad appena 16,6 miliardi di euro per un totale di 36,1 milioni di turisti nel periodo considerato – sottolinea Coldiretti - Si tratta di un vuoto pesante che grava sul sistema turistico nazionale per le mancate spese nell'alloggio, nell'alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il cibo – precisa ancora Coldiretti – è divenuto nel corso degli ultimi anni la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di connazionali e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. Ad essere colpite sono state soprattutto le città d'arte che sono le storiche mete del turismo estero con trattorie, ristoranti e bar praticamente vuoti. In difficoltà però anche gli agriturismi dove gli stranieri in alcune regioni rappresentavano tradizionalmente oltre la metà degli ospiti nelle campagne. Come anticipato, a preoccupare ora sono gli effetti dello stop al turismo invernale destinato ad avere effetti non solo sulle piste da sci, ma sull'intero indotto delle vacanze in montagna, dall'attività dei rifugi alle malghe con la produzione dei pregiati formaggi. Proprio dal lavoro di fine anno dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che con le attività di allevamento e coltivazione – conclude Coldiretti – svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l'abbandono e lo spopolamento.
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