Potrebbero essere il 21 o il 22 settembre, le date d’avvio per la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid in Lombardia, dunque a strettissimo giro, ma sicuramente, giorno più, giorno meno, entro la fine del mese. I dettagli organizzativi della macchina regionale, da declinare poi in chiave provinciale, sono in fase di ultimazione. Certo è che seguendo le indicazioni nazionali, l’inizio dovrebbe riguardare le categorie più fragili, che in terra bergamasca sarebbero stimate in quasi 35 mila soggetti estremamente vulnerabili. A seguire gli altri segmenti della popolazione, quindi verso dicembre, stando al prospetto fatto dagli uffici del Welfare, dovrebbe essere il turno degli ospiti delle Rsa circa 6 mila in terra orobica. A inizio 2022 il calendario sarà orientato per gli operatori sanitari. La discussione tra le parti, riprenderà dall’inizio della prossima settimana. Sul tavolo c’è l’individuazione degli spazi, anche tenendo conto della progressiva chiusura di molti hub; Pfizer e Moderna i vaccini individuati. Tra le idee è spuntata anche la possibilità di organizzare un nuovo V-Day, analogamente a quanto fatto il 27 dicembre 2020, per dare il via – simbolico, oltre che concreto a questo nuovo pezzo di campagna vaccinale. Intanto diminuiscono i ricoverati. Dopo sei giorni consecutivi di risalita, con un totale di cinquanta ricoverati in più, ieri la pressione ospedaliera lombarda è tornata a scendere, seppur di poco: il totale dei pazienti Covid si attesta ora infatti a quota 450, rispetto ai 453 di giovedì. Un calo di pochissime unità, ma comunque importante, che è il frutto di due andamenti contrapposti: se i malati nelle terapie intensive lombarde hanno evidenziato un incremento minimo (sono ora 59, +1 rispetto a giovedì), si è invece allentato in maniera più ampia lo stress negli altri reparti (391 i ricoverati nei reparti ordinari, -4 in 24 ore).