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DELITTO DI SERIATE: L’INCAPPUCCIATO SECONDO TIZZANI

Antonio Tizzani l’ex ferroviere, 73 anni, a processo in appello dopo che in primo grado era stato assolto dall’accusa di aver ucciso la moglie Gianna Del Gaudio, 63enne professoressa da poco in pensione, al culmine di una lite la notte fra il 26 e il 27 agosto 2016 nella villetta a schiera di piazza Madonna delle Nevi a Seriate, in aula ha raccontato: “Ero fuori a innaffiare il giardino e quando sono rientrato ho visto un uomo chinato sulla borsa di mia moglie. Aveva una felpa grigia col cappuccio in testa, era qualche chilo in meno di me, baffi biondicci e occhiali da vista. Le mani erano scure, non da uomo di colore, però, secondo me erano sporche di sangue. Io ho urlato. “Gianna, chi è questo, che ci fa con la tua borsa?. Quell’uomo è scappato chinato e senza mai voltarsi verso di me, continua Tizzani, ha raggiunto la porta posteriore ed è uscito. Io l’ho inseguito ed è in quel momento che ho visto il corpo di Gianna. Mi sono bloccato un attimo, ho sentito il suo ultimo rantolo. Poi ho proseguito per vedere dove era scappato, ho scavalcato la pozza di sangue e sono uscito, ma ormai l’avevo perso di vista”. Uno dei giudici gli ha chiesto come ha fatto a notare baffi e occhiali se come da lui raccontato l’incappucciato non s’è mai voltato. “Quando ho aggirato il tavolo, l’ho visto di trequarti”, ha spiegato l’imputato. Una vicina di casa, ieri ha ricordato che “Gianna lo serviva in tutto, credo fosse più una cameriera che una moglie. Lei nascondeva le botte che prendeva per salvare il matrimonio. Litigavano spesso. Lui era di una gelosia malata”. “Sono accuse dettate dall’invidia - ha precisato Tizzani -, perché ci vedevano mano nella mano e loro quello non lo potevano fare. Io e Gianna fingevamo di litigare per farlo sentire ai vicini. Era mia moglie che mi chiedeva di urlare”. Ieri hanno nuovamente testimoniato le due ragazze e il vicino finanziere che hanno sentito le urla di quella notte. “Eravamo ferme in auto in un parcheggio, quando la nostra attenzione è stata attirata da urla forti. Venti minuti sarà durata la lite, poi all’1.05 abbiamo udito l’urlo straziante di una donna, forse la nuora dopo aver saputo della morte di Gianna”. La voce maschile era quella di Tizzani, le giovani l’hanno riconosciuta in caserma. Prossima udienza il 7 ottobre: discussione e forse sentenza.
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