NUOVI TAGLI AGLI UFFICI POSTALICogno, Brozzo, Cogozzo, Mazzano, Castelletto di Leno, Provezze, e Botticino Mattina. Sono questi i paesi bresciani in cui Poste italiane avrebbe deciso in maniera definitiva la chiusura dei propri uffici, lasciando gli abitanti senza i relativi servizi. Va bene il caldo, ma la notizia, dopo quelle della scorsa primavera quando poste italiane rassicurava che il piano di razionalizzazione era stato sospeso, arriva come una doccia fredda. Insomma, dopo le battaglie e le rassicurazioni, il piano dei tagli di poste italiane torna attuale con l'estate. Sono previste anche riduzioni di orario in altri uffici postali della provincia, a Incudine, Ono San Pietro e Prestine per cominciare dagli uffici camuni, ma anche a San Martino della Battaglia, San Pancrazio, Ponte Caffaro, Maderno e Valvestino Prevista una riduzione di orario anche in due uffici della città. Decisioni prese, come detto, nonostante le trattative avviate dai comuni interessati e dalla Regione Lombardia durante la scorsa primavera quando si era riusciti a bloccare i tagli. La provincia di Brescia, infatti, ma non solo, ha già pagato lo scotto della razionalizzazione di Poste Italiane. Dal 2010 ad oggi, infatti, l’organico postale a servizio di Brescia e provincia si è ridotto di 258 unità, ha perso 160 zone di recapito su 814, ha visto la riduzione dei giorni d’apertura in 31 uffici (compresi quelli ormai prossimi), e la chiusura definitiva di altri 18. Il Piano di riorganizzazione estenderà però i suoi effetti anche tra 2015 e 2016. SOS ANCHE PER BERGAMOIntanto la scorsa settimana anche la CISL di Bergamo ha lanciato su questo problema un SOS perché secondo il sindacato gli orari estivi e la chiusure estive anche in zona bergamasca non sarebbero altro che l'inizio di un piano di ridimensionamento della rete della Lombardia. A prendere posizione sulla questione è stato il responsabile della CISL Poste Lombardia, Giuseppe Marinaccio: “A differenza del passato l'azienda per quest'anno - ha detto Marinaccio - ha attivato in Lombardia un massiccio piano di razionalizzazione degli orari estivi negli uffici postali che vede per i mesi di luglio ed agosto la quasi totale soppressione dei turni pomeridiani in molti degli uffici aperti di pomeriggio (circa 200) e la chiusura a giorni alterni per circa 400 uffici a turno unico". Questa la situazione. Che è pesante anche per quanto riguarda la provincia di Bergamo dove saranno 17 gli uffici a chiudere il pomeriggio a partire da luglio, mentre, a partire dal prossimo 7 agosto, saranno in 25 a essere chiusi per tutta la giornata, anche se non in maniera continuativa. Siamo solo all’inizio di un piano di forte ridimensionamento della rete degli uffici e dei servizi postali in Lombardia dice la Cisl lombarda e come al solito, aggiunge Marinaccio, le difficoltà maggiori sono per i pensionati le famiglie e i cittadini più deboli, soprattutto per le 46 comunità che non avranno più un Ufficio Postale dopo l'accordo tra la Regione, Poste e Anci. Una politica del nuovo management che snatura il ruolo che dovrebbe esercitare un’azienda fortemente radicata nel territorio come Poste Italiane conclude la CISL.