"Ho sempre difeso il Punto Enel di Breno", così il presidente della Provincia di Brescia, Pierluigi Mottinelli, risponde alle accuse mosse alle istituzioni dalle organizzazioni sindacali in merito alla chiusura dello sportello di Breno. Lo stesso Mottinelli, lo scorso anno, quando era stata annunciata la decisione dell'azienda, raccogliendo anche la richiesta di supporto delle Organizzazioni Sindacali camune, si era recato a Roma, insieme al sindaco di Breno Sandro Farisoglio, e aveva incontrato i vertici di Enel per rimarcare che il punto di Breno, che serviva tutta la Valle Camonica, avrebbe creato parecchi disagi agli utenti, con ricadute negative anche dal punto di vista occupazionale e professionale. In quella sede il presidente ed il sindaco appresero che ben poco avrebbero potuto fare se non chiedere una proroga che è scaduta al 31 dicembre 2016. Il Presidente Mottinelli ricorda che il punto Enel di Breno gestiva molte pratiche sia per il mercato libero sia per quello vincolato, per quanto riguarda elettricità e gas. Era uno sportello importante, frequentato dai clienti che vi si recavano quotidianamente per trovare risposte e soluzioni appropriate alle loro esigenze e che non ha mani concordato la sua chiusura. Ad attivarsi immediatamente contro la chiusura anche il primo cittadino di Breno che però, a questo punto, prende atto delle decisioni di Enel e cerca di essere positivo. "Mi hanno garantito – dice Farisoglio – che il negozio Enel di Breno e quelli di Darfo e Piancamuno svolgeranno lo stesso servizio, vigileremo che questo accada veramente. E anche lui, come Mottinelli, dichiara che sulla vicenda non ha proprio niente da rimproverarsi.