Fabio Maltesi, padre di Carol, la ragazza italo-olandese uccisa e fatta a pezzi da Davide Fontana, affida ai social un amaro, duro sfogo contro l'assassino di sua figlia. Usa frasi e termini dai quali emerge tanta amarezza, ma anche una rabbia verso un uomo definito come diavolo e macellaio. Carol fu uccisa e fatta a pezzi nella casa di Rescaldina, probabilmente tra il 10 e l'11 gennaio. I suoi resti, racchiusi e congelati in 4 sacchi di plastica nera, furono trovati da un passante sulla strada Borno-Dezzo di Scalve. A circa 1.5 km dall'abitato di Paline, la sera di domenica 20 marzo. Gli inquirenti sono arrivati a Davide Fontana la mattina di lunedì 28 marzo, quando l'uomo si era recato dai carabinieri di Rescaldina per denunciare la scomparsa di Carol. Incastrato dalle sue stesse dichiarazioni, apparse incoerenti, Fontana era stato sentito nella serata dello stesso giorno in caserma dai Carabinieri di Brescia che, alle prime luci dell'alba di martedì 29, lo avevano arrestato con accuse pesantissime. Sui social il padre di Carol usa epiteti di notevole gravità, comprensibili solo alla luce dello sgomento e del dolore: lo definisce diavolo, assassino, mostro, macellaio, che ha torturato e devastato anche dopo la morte il viso e il corpo della sua bimba, definita un angelo, il diamante della sua vita. Frasi colme d'odio e di desiderio di vendetta, che si concludono con : "Perché non ci hai provato con me? Ti aspetto quando esci dal carcere, anche dopo 30 anni”. Con altre frasi indicibili e un lunga sequela di teschi si conclude il post pieno di ira, nel quale Fabio Maltesi minaccia di vendicare la morte della sua 'bambina". Intanto il gip Carlo Nocerino della procura di Busto Arsizio, alla quale gli atti sono stati trasferiti per competenza territoriale, grazie al lavoro incessante dei Sis dei carabinieri, sta continuando a raccogliere testimonianze, rilievi scientifici, documenti, circostanze esatte per arrivare a concludere l'indagine e arrivare alla fase del rinvio a giudizio di Davide Fontana.