In previsione di un autunno nel quale sarà determinante sottoporsi all’ennesimo step vaccinale, in queste settimane l’Asst Bergamo Est, sta lavorando all’ipotesi della riapertura, da metà settembre, di duo o forse tre hub vaccinali. Partita al rallentatore solo per i fragili, con la raccomandazione agli over 60 la campagna vaccinale per la somministrazione della quarta dose sta prendendo piede in provincia di Bergamo come nel resto del Paese, anche per via dell’inattesa recrudescenza dei contagi. “Si è in attesa dei vaccini aggiornati alla variante Omicron e nel frattempo si sta valutando, di concerto con Regione Lombardia, l’opportunità della riapertura delle strutture chiuse nei mesi scorsi o l’utilità di avere nuovi centri a disposizione”, ha affermato Francesco Locati, direttore generale dell’Asst Bergamo Est. “Ci stiamo muovendo in questa direzione, alla luce dell’andamento dei contagi. Una riflessione che investe anche l’ambito dei centri tampone. Abbiamo trovato un’ampia sensibilità da parte degli amministratori locali nel mettere a disposizione strutture e risorse, un’attenzione questa che ci consentirà sicuramente di offrire sempre più un servizio di prossimità”. Lo scorso anno i tre centri vaccinali della Bergamo Est avevano sfiorato complessivamente il milione di somministrazioni al Palasettembre di Chiuduno, al palazzetto dello sport di Clusone e all’area delle sagre di via Pascoli a Rogno. Trovati gli spazi, ci sarà da risolvere anche la questione relativa al personale. Dopo l’esperienza, che prosegue, nel centro vaccinale di Albino, la cooperativa di medici di medicina generale Iml è ora impegnata, oltre che a Trescore e Gazzaniga, anche a Treviglio: “Noi siamo pronti a collaborare, compatibilmente con gli impegni che abbiamo assunto nei centri già aperti – dice Mario Sorlini, presidente di Iml –. La medicina generale in questo momento vuole esserci”.