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NIARDO TORNA A SPERARE

Questo era Niardo un mese fa, dopo che nella notte fra il 27 e il 28 luglio un forte temporale ha scaricato in una piccola porzione di territorio, 187 millimetri di piogga in due ore, rimpiendo l'alveo dei torrenti Re e Cobello e facendoli tracimare. L'acqua si è portata dietro fango, detriti, piante e grossi massi che si sono riversati lungo tutto il percorso facendo rivivere alla popolazione lo stesso dramma e le stessa paura di 35 anni prima quando un fatto analogo, nella sera del 24 agosto 1987 aveva distrutto oltre a case e territorio, anche la vita di due coniugi, Antonella Sacristani e Giovanni Pandocchi. A un mese di distanza dai quei fatti il paese si sta lentamente rialzano, anche se le ferite provocate da quanto accaduto ci metteranno molto tempo a guarire. Intanto comunque, dopo i sopralluoghi dei giorni scorsi a Niardo, Braone, Ceto e Losine, arrivano buone notizie da Roma. Dalle prime indiscrezioni che trapelano pare che gli ispettori inviati sui luoghi del disastro abbiano già provveduto ad inoltreare relazioni e documenti e che, sulla base di un primo esame della situazione, la protezione civile nazionale dovrebbe esprimere parere positivo alla concessione dello stato di calamità. A sollecitare l'intervento del governo era stata immediatamente dopo l'alluvione Regione Lombardia che ha messo anche sul tavolo i primi fondi necessari ad effettuare i primi interventi di somma urgenza. Ora tutta la documentazione passerà al consiglio dei ministri per il riconoscimento definitivo dello stato di calamità. La speranza è che al più presto il governo approvi l'atteso provvedimento, quello che permetter anche ai privati cittadini ed alle aziende di ottenere i risarcimenti necessari a sistemere case ed imprese e a poter ripartire. I danni stimati per i comuni della media Valle Camonica, su un totale di 171 per l'intera regione Lombardia, vanno ben oltre i 100 milioni. A corredo della stima dei danni vi sono video e fotografie che ben dimostrano cosa sia accaduto in media Valle Camonica. Ma i tecnici arrivati in zona per i sopralluoghi hanno potuto vedere con i propri occhi il disastro e non solo dal basso ma anche con un sorvolo sulle zone colpite dall'alluvvione del luglio 2022. Mentre si continua a lavorare sui due torrenti, prosegue anche lo sgombero delle attività e delle abitazioni più lesionate. E' stato stimato che per sistemare le abitazioni servirebbero 30 milioni di euro, almeno 35 per le imprese commerciali, 5 per i dsanni al settore agricolo e oltre 40 milioni per la sistemazione delle strutture pubbliche.
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