Si è dovuto attendere tarda notte per tirare un sospiro di sollievo, dopo che un giovane inglese di 21 anni, non si era presentato nel punto fissato, il rifugio Laghi Gemelli, dove avrebbe dovuto pernottare con gli altri due amici di escursione, passata l’ora di cena, però, sono iniziate le preoccupazioni. Così veniva lanciato l’allarme. ll ragazzo era partito con i compagni di avventura per una gita di due giorni sulle Orobie. Avevano lasciato l’auto a Valcanale di Ardesio e si erano incamminati verso il rifugio Capanna 2000. Il programma era di arrivare alla cima dell’Arera, proseguire per il lago Branchino e raggiungere infine il rifugio Laghi Gemelli, dove avrebbero dovuto pernottare. Il gruppo di amici ad un tratto si è però separato e il ragazzo inglese ha proseguito da solo: l’appuntamento era fissato nel tardo pomeriggio ai Laghi Gemelli, dove avrebbero cenato e dormito. Dopo aver atteso e cercato di contattare telefonicamente a più riprese l’assente e dopo il consulto con il rifugista, i due amici attorno alle 21, lanciavano l’allarme, I vigili del fuoco, attivavano immediatamente la macchina delle ricerche. Veniva allestito un posto di comando avanzato presso il municipio di Roncobello: i vigili del fuoco di Zogno coordinati con il Soccorso alpino e con la Sala operativa regionale Emergenza Urgenza, è con il supporto del Nucleo speleo-alpino-fluviale e dei droni per la perlustrazione dell’area, iniziavano le ricerche. Dopo un paio d’ore, il giovane veniva trovato, affamato e infreddolito, al rifugio Branchino, chiuso. La batteria del suo telefonino si era completamente scaricata, così ha deciso di fermarsi in quel punto perché non sapeva la strada per raggiungere gli amici e, non avendo il supporto tecnologico a fornirgli indicazioni, ha preferito sostare in un punto sicuro piuttosto che avventursi con il calare del sole per la montagna. Il ragazzo è stato accompagnato dai soccorritori al rifugio Alpe Corte, dove ha mangiato e dormito. Le operazioni di ricerca sono terminate all’1 di mercoledì mattina.