Aveva perso l'orientamento durante un'escursione al Resegone ed è stata trovata e portata in salvo dal soccorso alpino. Protagonista della disavventura una 22enne che questo lunedì mattina è partita da Morterone alla volta del rifugio Azzoni, in vetta al Resegone. Durante la discesa, nel pomeriggio, ha però sbagliato sentiero e ha perso l'orientameno. Sprovvista di luce frontale all’arrivo del buio si è trovata in difficoltà ma è riuscita a chiedere aiuto al 112 prima che la batteria del telefono cellulare si scaricasse. Verso le ore 19:00 è scattato l’allertamento per i tecnici della VI Delegazione Orobica del Soccorso alpino: otto i tecnici della Stazione Valle Imagna impegnati, oltre ai Vigili del fuoco. La ragazza è stata rintracciata nelle vicinanze del sentiero Cai n. 587; illesa, è stata accompagnata a valle a Morterone, fino alla propria auto. Il soccorso alpino continua la formazione per affrontare qualsiasi tipo di richiesta d'aiuto e di soccorso. Così sabato i tecnici della stazione della Valbondione della VI delegazione orobica del soccorso alpino, hanno svolto un'esercitazione sugli impianti degli Spiazzi di Gromo. Con l'avvicinarsi della stagione invernale, gli impianti di risalita delle piste si preparano infatti ad accogliere gli amanti dello sci che devono sapere di poter essere portati in salvo dagli impianti nei casi di emergenza. In collaborazione con la società che gestisce gli impianti, è stata quindi organizzata una simulazione che prevedeva anche la presenza, sulla funivia, di persone con il monosci, un attrezzo che consente di praticare questa disciplina anche a chi non può utilizzare gli arti inferiori. Si tratta di uno sport sempre più apprezzato da molti sciatori con disabilità e quindi il Soccorso alpino ha sperimentato le manovre più corrette da mettere in atto, in caso di blocco degli impianti. Molto importante, durante la giornata, la presenza sia dei gestori sia di coloro che utilizzano il monosci, che hanno interagito con i tecnici per ottimizzare le operazioni di soccorso.