Nuovi progetti per l'ecomuseo della Resistenza che si sviluppa sulle montagne a cavallo fra la Valle Camonica e la Valtellina, nella zona del Mortirolo dove durante il secondo conflitto mondiale operarono i comandi delle Fiamme Verdi. Si è costuito nel 2011 con l'obiettivo di conservare, documentare e tramandare la storia della Resistenza. Nel settembre scorso è stato sottoscritto l’accordo fra gli uffici provinciali di Brescia e Sondrio ed alcuni istituti del territorio per individuate le aree d’intervento dell’Ecomuseo ed ora fa un ulteriore passo in avanti il progetto di recupero della casa che fu il comando delle Fiamme Verdi che si trova a Mazzo di Valtellina. L’obiettivo è recuperare l'edificio storico e aprirlo alle visite di scolaresche e ai turisti. Nei giorni scorsi, durante un incontro, che si è svolto ad Aprica si è fatto il punto sul progetto insieme ai protagonisti, le Fiamme Verdi di Valle Camonica, i comuni di Aprica, Mazzo in Valtellina, Corteno Golgi, i responsabili delle associazioni e dei gruppi che aderiscono all'ecomuseo, il comitato tecnico scientifico. Il progetto di massima per la trasformazione dell'edificio – redatto dagli studenti dell'istituto Olivelli-Putelli di Darfo – per la trasformazione è già pronto; ora i Comuni di Mazzo in Valtellina e Monno attendono di acquisire la casa che è di proprietà di A2A. Questo, ha sottolineato il sindaco di Corteno, è un nuovo importante traguardo per l'Ecomuseo e gli obiettivi che persegue. Qui nella primavera del 1945 furono combattute e vinte dalle Fiamme Verdi battaglie campali per la libertà, qui le testimonianze di quel periodo sono ancora numerose e non solo come patrimonio immateriale. Vi sono, infatti anche trincee e fortificazioni realizzate durante le fasi iniziali del conflitto come seconda linea di difesa del passo di collegamento tra Valle Camonica e Valtellina. Recuperare questi manufatti è fondamentale per continuare le memoria di quanto accaduto in questi luoghi e dopo la giornata di studio in Aprica questa volontà è chiara.