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TROPPI MORTI SUL LAVORO

Due infortuni mortali in quattro giorni in provincia di Bergamo con due vittime di 49 anni, un bergamasco morto questo lunedì 17 gennaio in A4 fra Trezzo e Cavenago, nello schiato tra il suo furgone e un tir e un operaio senegalese investito mentre andava la lavoro in sella alla sua bicicletta venerdì 13 gennaio Mornico al Serio, e tre gravi infortuni da inizio anni in provincia di Brescia con un 58enne caduto dal tetto di un capannone l'11 gennaio ad Adro, e un operaio 52enne colpito da un fascio di tubi a Capriano del Colle venerdì 13 gennaio, tutti e due feriti gravemente e una vittima di soli 29 anni schiacciato da un nastro trasportatore a Poncarale l'11 gennaio. In provincia di Bergamo, nel 2022, si è registrata una media di 37 infortuni al giorno, con 15 vittime, in provincia di Brescia, una delle province con il peggior bilancio infortunistico sul lavoro di tutta Lombardia, si sono registrate quasi tre morti al mese secondo i dati Inail, con un numero di denunce raddoppiate rispetto allo scorso anno. Gli infortuni non avvengono solo nelle aziende, ma anche sulle strade, questi ultimi rappresentano il 15% circa del totale in provincia di Bergamo,e alla base degli infortuni c'è spesso una scarsa attenzione verso la sicurezza, verso l'utilizzo dei dispositivi, verso il rispetto delle norme, e ci sono anche i ritmi dello svolgimento delle mansioni, dei turni e a volte, per quanto riguarda gli infortuni sulle strade, giocano un ruolo determinante anche le condizioni delle strade attorno ai nuovi grandi poli produttivi o di logistica che sorgono isolati, nel mezzo di strade ad alta percorrenza, dove i rischi per chi si sposta in bicicletta o in moto sono alti. Dalle organizzazioni sindacali giunge unanime un nuovo appello, rivolto alle istituzioni, alle autorità sanitarie e anche al mondo della politica in generale: quello di rinnovare lo sforzo e la collaborazione per incidere finalmente sul fenomeno delle morti sul lavoro, e invertire una tendenza che non è più sopportabile. La speranza dei sindacati è che nell’imminente campagna elettorale per le elezioni regionali la questione trovi l’attenzione necessaria per intervenire sulle criticità che fanno di Brescia la maglia nera della sicurezza sul lavoro e Bergamo a seguire.
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