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1251 MAROCCHINO COME ESCA
Un 40enne marocchino, utilizzato come una vera e propria esca, è al centro dellinchiesta che ha messo nel mirino di Guardia di Finanza e Procura di Brescia 5 Carabinierid ella stazione di Capriolo oltre allassessore alla Sicurezza del Comune. La vicenda vede indagati lex comandante della Caserma, Agostino Perez, e quattro dei suoi uomini, ora agli arresti domiciliari, mentre lassessore Fabio Cadei risulta indagato insieme ad un altro consigliere. In realtà, proprio il ruolo del Comune appare sempre più marginale, perché si sarebbe limitato a mettere a disposizione dei carabinieri delle vetture da usare come autocivetta nelle operazioni a utilizzare nelle operazioni di controllo del territorio soprattutto nelle azioni antidroga, sostenendo le relative spese: carburante e manutenzione. Sempre più rilevante, invece, la figura del marocchino, un uomo con problemi di tossicodipendenza. I militari di Capriolo, secondo al ricostruzione degli inquirenti e del pm, lo avrebbero minacciato o addirittura percosso diverse volte, perché concordasse coi fornitori appuntamenti per consegnare la droga nel territorio di loro competenza: i carabinieri potevano così arrestarli. Luomo sarebbe stato determinante in almeno 9 episodi tra il 2009 e il 2013 Ora, proprio quegli arresti rischiano di essere dichiarati illegittimi, per i metodi ben oltre il lecito usati dai carabinieri.
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