Dal quattrocento al settecento, lungo tre secoli di storia dell'arte che sono stati caratterizzati da un profondo mutamento pittorico, stilistico, culturale, tecnico, artistico e sociale: 100 opere di pittori bresciani, in vetta ai quali Alessandro Bonvicino detto il Moretto, Giovanni Gerolamo Savoldo, Girolamo Romani detto il Romanino e Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto. Si tratta di un avvenimento di grande importanza per gli studiosi che possono ricostruire percorsi filologici di grande rigore, comparandoli ad altre mostre monotematiche, ma anche per chi si occupa di storia, di evoluzione della società nei tre secoli in cui l'Italia, la Lombardia e la Provincia bresciana conobbero un grande fervore di opere divenute patrimonio inestimabile. La mostra è stata presentata in anteprima alla stampa nella magnifica cornice della chiesa di S. Giorgio a Brescia. La mostra bresciana è stata ideata come eventi culturale globale sui tre secoli pittorici presi in considerazione: dunque vuole anche suggerire itinerari guidati sul territorio, nelle vallate bresciane, laddove i grandi artisti hanno operato: per il Moretto sarà la città di Brescia, per il Romanino sarà la Vallecamonica; per il Celesti il lago di Garda, per Gian Giacomo Barbelli la Franciacorta, quindi a Montichiari potrà essere visitata la collezione Lechi e la bassa bresciana sarà la meta per gustare le opere di Tiepolo e Pittoni. In attesa di Expo 2015, l'anno in corso non segnala avvenimenti di particolare rilievo: ecco allora questa mostra posizionarsi tra i cardini della cultura e del turismo per Brescia e la sua provincia. L'anteprima dell'esposizione a Palazzo Maretinengo, in via dei Musei 30, sarà martedì 28 febbraio; l'apertura al pubblico da sabato 1 marzo e fino a domenica 1 giugno. Sono previste visite guidate di un'ora, su prenotazione, per gruppi e associazioni. La mostra sarà corredata da un ampio catalogo di Silvana Editore.