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1084 LO SCRIGNO DI PISOGNE
Un Da Cemmo sotto il Romanino, una scuola pittorica di pieno quattrocento lombardi, mistico e religioso, sotto quello che è stato il rivoluzionario che ha fatto uscire la cultura pittorica verso il rinascimento e la modernità scandalosa per i tempi. Lo suggeriscono gli affreschi delle lunette trilobate che impreziosiscono il sottotetto a capanna della Chiesa di S. Maria della neve a Pisogne, il cui forte degrado unito alla suggestione splendida della immagini profetiche, è balzato agli occhi dei restauratori non appena il ponteggio ha consentito di avvicinare lo sguardo alla parete. Nelle lunette appaiono le figure di profeti e antenati di Gesù che ne hanno raccontato nei secoli l'avvento futuro. Un antico testamento rimasto fuori dall'aula sacra, ma che accompagna il visitatore, il fedele, ad entrare con stupore nella chiesa per accogliere il messaggio del nuovo testamento. Se l'ipotesi accreditata della scuola del Da Cemmo è affascinante, certo è che questa chiesa è considerata un unicum per l'arte di Girolamo Romani detto il Romanino, motivo di forte attrazione di un pubblico sempre più vasto e attentoUN PAZIENTE RESTAUROIl restauro della facciata della Chiesa e delle sue adiacenze appartiene al vasto progetto Sebino, l'identità ritrovata che ha inserito il restauro conservativo e di valorizzazione artistico-cultirale dell'edificio; uno stuolo di professionisti vi sta lavorando: l'architetto Ivo Filosi, il dott. Renato Gentile e la dottoressa Laura Sala della Soprintendenza ai Beni culturali, l'architetto Gianpaolo Treccani dell'Università di Brescia e l'Ing. Umberto Monopoli in qualità di Direttore dei lavori. Il restauro è affidato alla società Ars Restauri di Bergamo.
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