1
1679 CORDOGLIO PER GHERARDO FRASSA
Un uomo che ha vissuto esprimendosi attraverso l'arte e che se ne è andato con la stessa discrezione che ha caratterizzato il suo percorso creativo durato più di 40 anni ed iniziato timidamente nella bottega di corso Garibaldi. Nel giorno del suo 71esimo compleanno, Gherardo Frassa, il camuno nato nella valle dei graffiti e del ferro, che ha portato il suo genio creativo nel 1972 a Milano, poi a Londra, Parigi e attraverso 7 anni on the road negli Stati Uniti, questo lunedì ha intrapreso un nuovo ultimo viaggio. Dalla sua passione per l'antiquariato e l'antico e per tutto ciò che conteneva storia e quindi trasudava arte, Gherardo Frassa aveva dato vita alle sue creazioni fino alla sua ultima impresa Fiori di Latta: piccole e grandi sculture ironiche e poetiche, fatte rigorosamente a mano frutto del suo amore per i graffiti e per il ferro. L' ARTIGIANO E IL COLTIVATORE DI FIORI DI LATTAInaugurò il commercio di vestiti usati americani, che avrebbe lanciato con i negozi Surplus, fu collezionista, ideatore di mode e di mostre, ricercatore iconografico, importatore di cineserie maoiste, artigiano dei gioielli e del ferro, ispiratore di mille iniziative e creatore di mostre di grande successo, da quella dedicata a Giorgio Forattini, a quella sul Futurismo a Palazzo Grassi, a Mai dire Mao che raccoglieva loggettistica cinese sul presidente. Ha esplorato la storia dei jeans e delle t-shirt e delle cravatte. Ha ricreato i fiori futuristi di Giacomo Balla e Oswaldo Bot e i gilet di Fortunato Depero, collaborando a lungo con lamico Emilio Tadini. Quello che fu un innovativo artista, un umile artigiano e un appassionato coltivatore di fiori di latta, lascia un vuoto nel panorama culturale camuno, lombardo, nazionale ed internazionale, e nel cuore di tutti coloro che lo avevano conosciuto.
Condividi questo articolo: