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853 ENEL, LA LEGA SI MOBILITA
Un'interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico per evitare quello che l'onorevole camuno della Lega Nord definisce uno scempio: ovvero la riorganizzazione territoriale di Enel proposta dal Governo che prevede l'accorpamento della sede Enel di Breno a quella di Brescia, con la conseguenza che alla Valle Camonica resterebbero solo 30 dipendenti per soddisfare, come sottolinea il deputato camuno, le esigenze di oltre 110 mila utenze, per mantenere 3000 km di linee media e bassa tensione e più di 1100 cabine di trasformazione. In sostanza, afferma Caparini, "tagliano i posti di lavoro e ci lasciano i tralicci". La Valle Camonica ha messo a disposizione di Enel negli anni, il proprio territorio. Sono sorti tralicci ovunque a deturpare il paesaggio e sono sorte centrali nei pressi dei corsi d'acqua per produrre energia elettrica da distribuire in tutta Italia. (Un risarcimento da parte di Enel alla Valle Camonica giunge ogni anno sotto forma dei sovraccanoni incassati dal BIM.) La sede Enel di Breno risulta quindi vitale per mantenere un rapporto diretto fra Enel e il territorio. L'accorpamento alla sede di Brescia finirebbe invece per declassare a ruolo marginale il presidio della Valle Camonica. La Lega Nord per bloccare come ha fatto in passato questo nuovo tentativi di chiusura, si è mossa su due fronti. Oltre a quello Parlamentare con l'interrogazione a risposta scritta al Ministero dello Sviluppo economico in cui Caparini ricorda che il sistema elettrico camuno è fondamentale per l'assetto energetico del Paese e necessita quindi della presenza continua e costante di personale qualificato, anche in Regione la questione è stata portata dal consigliere regionale camuno Donatella Martinazzoli, all'attenzione della IV Commissione attività produttive che si riunirà il prossimo 4 settembre alla presenza dei responsabili di Enel Breno e delle relative parti sociali della Valle Camonica.
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