“Sorprendente”. Così Gianluigi Raineri, consigliere provinciale neoeletto nel nuovo ente di secondo livello, ex sindaco per due mandati di Erbusco e consigliere provinciale uscente, commenta il risultato del voto provinciale di domenica. Eletti consiglieri infatti per la lista istituzionale allargata fra Pd, Fi, NCD e Udc, “Comuni bresciani per Mottinelli presidente”, tutti e tre i candidati del partito:  il coordinatore provinciale Alessandro Mattinzoli e Mariangela Ferrari oltre a Raineri stesso. Segno- afferma l'esponente di FI, che il partito è ben radicato su tutto il territorio provinciale. Sempre per la lista numero 3 sono stati eletti anche Antonio Bazzani, Andrea Ratti, Michele Gussago, Mariateresa Vivaldini, Laura Parenza, Diego Peli e Gianbattista Groli. Entrano a fare parte della squadra dei 16 consiglieri per la Lega Nord Mattia Zanardini e Franco Claretti, per la lista “Area Civica Democratica” il camuno e sindaco di Sellero Giampietro Bressanelli e Giuseppe Lama, per la lista Civica “Comuni in Provincia” Nicoletta Benedetti e Gianpiero Maffoni. Una squadra che insieme al presidente camuno Pierluigi Mottinelli, esponente del PD, dovrà portare l'ente all'approvazione dello statuto, alla definizione delle deleghe da trattare con la Regione, all'esecuzione delle opere pubbliche in sospeso programmate e finanziate e all'attuazione del Piano di Governo del Territorio approvato da tutte le forze politiche all'interno dell'ex consiglio provinciale.GIRELLI: “IL PD ORA RIFLETTA”E' critico il commento del consigliere regionale del Partito Democratico Gian Antonio Girelli riguardo al risultato del voto provinciale. Nell'augurare al nuovo presidente della Provincia di Brescia Pierluigi Mottinelli e ai suoi nuovi consiglieri provinciali, i migliori auguri di buon lavoro, l'esponente bresciano del PD invita il partito democratico ad una riflessione:  “Non siamo riusciti ad evitare di avere una rappresentanza sottostimata rispetto alle amministrazioni governate” - afferma Girelli secondo il quale “aver delegato ad esponenti romani molto autoreferenziali la trattativa, aver ignorato quanto i territori chiedevano, non aver considerato la composizione molto civica dei consigli comunali, aver tenuto posizioni diverse a secondo dei momenti e delle convenienze, ci ha portato a questo risultato.” “Per il PD” - conclude Girelli - si apre la necessità di un confronto vero perché resta evidente l’inadeguatezza della classe dirigente e l’incapacità di cogliere la richiesta di cambiamento proveniente dai cittadini.”