Nuovo interrogatorio questa mattina in carcere in via Gleno a Bergamo, dove Massimo Bossetti si trova rinchiuso da ormai cinque mesi con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra rapita il 26 novembre 2010 mentre rincasava dalla palestra del paese e poi ritrovata senza vita tre mesi dopo in un campo di Chignolo.  Il carpentiere di Mapello, incastrato dalla prova del dna. si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del pubblico ministero Letizia Ruggeri. Nuovo e duro attacco degli avvocati della difesa: “Gli inquirenti fanno troppe pressioni sul nostro assistito affinché confessi qualcosa che non ha commesso. Ma non solo, anche il prete del carcere ci mette del suo. Tra l'altro gli sono stati negati anche i permessi per due incontri con la famiglia - ha aggiunto l'avvocato - . In questo clima non capiamo il motivo per cui lui dovrebbe collaborare alle indagini". Come ormai detto e ridetto il suo profilo genetico corrisponde a quello di “Ignoto 1”, rilevato sui vestiti della tredicenne rapita e uccisa poco meno di quattro anni fa.