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1147 SERENITA' E FIDUCIA
Due operatori della cooperativa sociale «Azzurra» di Darfo sono stati rinviati a giudizio con laccusa di percosse: il fatto è accaduto dopo la denuncia depositata da una loro collega, che li ha accusati di maltrattamenti fisici ai danni di due ospiti portatori di disabilità. Al termine delle indagini preliminari, nelludienza che si è celebrata martedì 20 gennaio in mattinata a Brescia, il giudice ha deciso per il rinvio a giudizio dei due indagati. Gli avvocati della difesa, convinti della scarsa consistenza delle prove e della non reiterazione del fatto, hanno deciso di non patteggiare ma di andare al dibattimento dove chiederanno lassoluzione dei loro assistiti. Dopo la denuncia di una collega, i carabinieri avevano installato telecamere di controllo nei locali dell'Azzurra, in via Quarteroni a Darfo, nell'ala ristrutturata dell'ex Convento e, stando alle indiscrezioni emerse, non sarebbero mai emersi episodi significativi. I fatti erano noti anche ai coordinatori della struttura che avevano discusso dellaccaduto proprio allinterno dellequipe di controllo e sorveglianza dove i due dipendenti avevano ammesso la loro responsabilità, dando comunque ampie rassicurazioni sul loro comportamento e soprattutto mettendosi subito a disposizione della Cooperativa per quanto necessario. Anche i parenti dei due disabili, informati dellaccaduto, non hanno sporto denuncia e hanno confermato fiducia nella struttura e nella sua attività: tanto che i due ospiti continuano il loro soggiorno presso la Cooperativa. La storia della Cooperativa Azzurra a Darfo e nel territorio dell'Asl camuno-sebina è di tutto rispetto: si tratta di un'istituzione sociale di alto profilo morale, educativo e professionale che, in trent'anni di attività, ha seguito decine di disabili di varia gravità sostenendo concretamente le loro famiglie e dando una risposta di grande dignità umana e sociale ai ragazzi in carico. All'Azzurra si attende con piena fiducia che venga fatto chiarezza, mentre tutti gli operatori sono al lavoro perché i quotidiani bisogni degli ospiti non conoscono pause.
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