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836 PREOCCUPAZIONE PER LE POSTE
Un incontro con i direttori delle filiali bresciane di Poste italiane e un'audizione in consiglio regionale. La politica si mobilita dopo le ultime notizie in merito alla riorganizzazione degli uffici postali che, a quando è dato di sapere, dovrebbe avere nuove e pesanti ripercussioni anche sui nostri territori, anche in provincia di Brescia. Il presidente della provincia Pierluigi Mottinelli si è già mosso per chiedere un incontro con la direzione di Brescia, mentre il consigliere regionale Fabio Rolfi sollecita un'audizione con poste italiane in consiglio regionale. Il nuovi piano di riorganizzazione varato da Poste Italiane, infatti, prevede nuovi ridimensionamenti degli uffici postali. Il tutto si tradurrà con la chiusura definitiva di alcuni uffici con l'apertura a giorni alternati di altri. Per la Lombardia sarebbe prevista la riorganizzazione di 175 uffici di cui 15 in provincia di Brescia. Fra questi vi sarebbero anche gli uffici camuni di Incudine, ono San Pietro, Prestine e Piancogno oltre a quelli di Desenzano del Garda, Bagolino, Toscolano Maderno, Palazzolo Sull'Oglio, Botticino, Leno, Mazzano, Provaglio d'Iseo, Marcheno, Villa Carcina e Gardone Valtrompia. UN INCONTRO E UN'AUDIZIONE« Mi preoccupa soprattutto la situazione nei Comuni delle valli - ha dichiarato il Presidente della Provincia, Pier Luigi Mottinelli - dove, in caso di soppressione degli uffici, a pagarne le conseguenze saranno utenti già disagiati per le criticità che presentano i territori montani nei quali vivono. Penso soprattutto alle categorie più deboli, che, senza un ufficio nel paese in cui abitano, saranno certamente le più penalizzate». Da qui la richiesta di incontrare i due direttori delle filiali bresciane di Poste Italiane con l'obiettivo di trovare una soluzione che tenga conto del disagio al quale la comunità bresciana andrebbe incontro, qualora il piano di ridimensionamento nazionale venisse confermato. Il consigliere regionale Fabio Rolfi, invece chiesto unaudizione in commissione Attività produttive di Poste Spa e parti sociali affinché si possa conoscere esattamente l'impatto di questo piano e comprenderne i criteri. Regione Lombardia dice lesponente leghista non può certamente rimanere semplice spettatrice della progressiva cancellazione degli uffici postali dal territorio regionale. Già negli anni scorsi, infatti, il territorio della provincia di Brescia e soprattutto le zone montane, ha subito pesanti tagli sul fronte del servizio postale.
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