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908 IL DNA DEL FIUME OGLIO
Un fiume lungo un centinaio di chilometri nella sua parte valliva, il percorso tangente al Parco dell'Adamello, la presenza di aree golenali di estremo interesse geologico, un aspetto naturalistico che fortunatamente l'uomo non è riuscito a modificare sono alcune delle caratteristiche del fiume Oglio in Vallecamonica che ha portato Regione Lombardia a definirlo come rete ecologica primaria per la sua importanza ai fini zoologici, naturalistici, geologici, botanici e idrografici. La Comunità Montana di Vallecamonica tramite l'Ufficio foreste e Bonifica montana, in collaborazione con gli uffici del Parco dell'Adamello, sta provvedendo a rinaturalizzare alcuni settori del fiume laddove esistono le conduzioni per valorizzarne la presenza vegetazionale storica, la piantumazione di specie autoctone adatte all'avifauna locale e migratoria, la qualificazione delle aree spondali e golenali, il sistema botanico e arboreo generale in grado di dare grande dignità a quello che viene giudicato un corridoio ecologico di estremo interesse. Un esempio di riproposta di vegetazione arborea autoctona è la piantumazione del ciliegio selvatico nella aree lasciate libere dalle piene del fiume, golene ricche di pascolo e di varietà botaniche di estremo interesse, accanto a sambuchi e salici, pioppi e ornielli, noccioli, maggiociondoli, robinie e frassini. Lungo il fiume Oglio si intersecano percorsi pedonali e ciclabili, particolarmente adatti a chi vuole vivere un'avventura nel verde splendido di questi giorni di maggio. Il fiume, rinaturalizzato negli aspetti spondali, sta vivendo una sua diversa giovinezza anche per interventi in alveo in grado di ricostruirne l'aspetto affascinante di fiume a volte torrentizio, così come era scritto nel suo DNA geologico e geografico.
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