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963 VOCI DALLE TRINCEE
Il centenario dell'entrata in guerra dell'Italia a fianco dell'Intesa contro l'impero austroungarico e tedesco è l'occasione per ripercorrere anche fisicamente quelle antiche strade che furono il reticolo realizzato sotto il comando del generale Luigi Cadorna per portare l'esercito italiano sulle linee di confine. Le Alpi lombarde e quelle camune in particolare ne sono un esempio particolarmente evidente e le strade oggi che conducono all'attacco dei sentieri dei rifugi sono nate da quel grande impegno. Su quelle strade e d in alcuni di quei rifugi quest'estate ci sarà un appuntamento molto atteso: Voci dalle trincee, per piccolo coro di montagna e voci recitanti che aprono i libri della storia dei combattenti sul fronte adamellino e danno voce a quei ragazzi che non sono più tornati a casa. Voci di contadini, pastori, boscaioli, montanari, emigranti, gente semplice con la casa e la famiglia nel cuore, che ha affrontato il grande freddo, le gradi paure, la grande morte a soli vent'anni. In occasione del debutto al Rifugio Premassone in Val Malga di Sonico alcuni giovani, presenti, hanno pescato nei ricordi di racconti sentiti sul lavoro: episodi che dicono come la grande guerra avesse modificato la vita di tutti. E' il caso di Leonardo che testimonia come ancora oggi la traccia della guerra sia visibile lungo la Ferrovia Brescia-Iseo-Edolo. O di Mirko che ha raccontato di lettere del bisnonno conservate gelosamente dalla famiglia. Voci dalle trincee, con i canti della grande guerra e le letture, hanno avuto un poco a sorpresa un pubblico di soli giovani che hanno ascoltato con molta attenzione immedesimandosi nella storia di quei ragazzi che su queste montagne combattevano a soli 20 anni per la libertà della patria. Voci dalle trincee continua per l'intera estate toccando un po' tutti i rifugi che sono disseminati lungo i sentieri dell'Adamello, ma anche della Concarena, dell'Orltes-Cevedale, del Gavia, del Montozzo, delle valli di Corteno. Assorifugi intende così rendere onore a quegli italiani che fecero di queste montagne un luogo sacro alla Patria.
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