Da qualche giorno le malghe d'alta quota hanno iniziato a ripopolarsi come avviene da centinaia di anni, dai primi giorni di giugno, con date variabili a seconda dell'andamento della stagione invernale, con tanta o poca neve e anche di quella primaverile, piovosa o siccitosa. Ma gli alpeggi sono un patrimonio inestimabile per gli allevatori, per la Montagna, per le comunità che ci vivono ed oggi anche per il turismo e la gastronomia tipica a chilometro zero. Uno dei più grandi e significativi di tutta la Vallecamonica è l'alpeggio posto all'imbocco della Valle delle Messi a Santa Apollonia poco dopo l'abitato di Pezzo dove inizia la salita del Gavia. Qui Oscar Baccanelli ha portato quest'anno 150 bovine, di cui un centinaio da latte. Prima di salire con tutta la mandria ha monitorato attentamente la crescita dell'erba e lo stato vegetazionale dei pascoli, da cui dipende il successo della monticazione. Nella nuova sede del caseificio di S. Apollonia, sorta sui ruderi di quello che fu los torico caseificio turnario, oggi è possibile assistere alla lavorazione dei prodotti lattiero-caseari di montagna, ma anche acquistarli nello spaccio aperto al pubblico: formaggelle di S. Apollonia, Silter estivo marchiato DOP con marchiatura apposita della malga e ricotte freschissime sono un'attrattiva del gusto, dell'olfatto, degli occhi ed una garanzia totale di qualità eccellente: quella dei prodotti degli alpeggi estivi della Vallecamonica. Tutto questo ben di Dio continuerà fino al ritorno delle mandrie a quote più basse, dal 10 di settembre in avanti.