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949 LA MONTAGNA RITROVATA
Solenne cerimonia questa domenica 21 giugno sui monti di Costa Volpino in testa alla valle Supine sopra Ceratello, sotto il Monte Alto, a poca distanza dal Pan de la Palù ed il Rifugio Magnolini per l'inaugurazione della Chiesetta Madonna della neve e della Malga Oro ricostruita dopo l'incendio del 2006. Presenti autorità politiche, amministrative, civile e religiose, tanti alpini di Costa Volpino e di altri gruppi bergamaschi, la Sezione ANA di Bergamo rappresentata ufficialmente dal Labaro sezionale, la Protezione Civile di Costa Volpino, l'onorevole bergamasco Giovanni Sanga del parlamento italiano ed il consigliere regionale Mario Barboni, il Presidente della Comunità Montana dei laghi bergamaschi Alessandro Bigoni, il Sindaco di Costa Volpino Mauro Bonomelli che in qualità di Consigliere provinciale con delega alla Protezione civile ha rappresentato anche la provincia di Bergamo, numerosi sindaci del circondario e soprattutto tanta, tanta gente. Molte famiglie, tantissimi giovani e tanti anziani, costavolpinesi che nel tempo frequentavano questa parte della montagna bergamasca, ricca di cascinali, capanni, alpeggi, zona frequentata da pastori, boscaioli, cacciatori, cercatori di funghi e appassionati di montagna. Nel 2006 la Malga Oro venne distrutta da un incendio: di quella magnifica costruzione rimaneva un rudere che continuava il suo lento degrado senza alcuna manutenzione. Eppure l'alpeggio, a quota compresa tra i 1.350 ed i 1.500 metri, si presenta come uno dei pascoli estivi più abbondanti e lussureggianti della zona: infatti, il conduttore dell'alpeggio , un allevatore di Rovetta, non rinuncerebbe mai ad una malga con tanto ben di Dio per il bestiame. Con l'avvento della nuova amministrazione comunale di Costa Volpino, guidata da Mauro Bonomelli che questa montagna conosce bene per lunghe frequentazioni, è stata posta mano ad una profonda rivisitazione in chiave storica del luogo, trovando i fondi per la ricostruzione della malga, con 120.000 euro su un progetto europeo su un bando del Gal e 100.000 euro con fondi propri del comune, con sistemazione della strada agrosilvopastorale di servizio. Ma nel frattempo era nata anche l'idea di una chiesetta che gli Alpini volevano dedicare alla Madonna della neve: ecco così nascere questo piccolo gioiello di bellezza e arte, frutto di una generosità totale di tanti che ci hanno creduto ed hanno fatto sì che questa chiesa, a protezione della vallata, del lago e della montagna, fosse un dono gratuito della comunità.
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